Storia di Roma di Ettore Pais

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      cap. vi. - dall'invasione gallica etc.
      scoppi una notevole sedizione, ovvero, secondo fonti meno vetuste, una grande rivoluzione militare (342. a C.) (')
      I vari racconti intorno alla invasione gallica ed alla presa di Roma, vale a dire intorno ad un fatto che nella sostanza è autentico, mostrano più di qualsiasi altro fra gli avvenimenti fin'ora raccontati, come la storia anteriore al principio del secolo IV più che incerta, sia nella massima parte falsa, e come anche molta di quella che appartiene all'età posteriore, e che gli stessi Romani in opposizione alla precedente insistevano nel considerare autentica, non sia esente da gravi errori o da falsificazioni. (2)
      Non v'è infatti particolare che non sia contraddetto da altre versioni e che non porga ansa a gravi dubbi. Secondo la versione liviana, i Romani inviano tre Fabi a Chiusi, con l'incarico di intimare ai Galli di desistere dalle ostilità contro i loro amici; ma secondo quella un poco meno impura e certo più antica di Diodoro, i Romani inviano invece due ambasciatori, eli cui non ci è detto il nome, i quali si recano a Chiusi solo con il fine di sorvegliare quanto ivi avviene. (3) Stando al racconto liviano ci attenderemo che tutti e tre i Fabì che avevano preso parte alla battaglia venissero poi accusati davanti al popolo. (4) Troviamo invece che uno solo è chiamato più tardi in giudizio, e la notizia intorno alla morte che lo coglie proprio prima che venga condannato, ricorda le simili narrazioni sulla morte dei due Claudi, avvenute in analoghe circostanze. (5) Secondo la fonte di Livio, il senato non osa punire i Fabì; stando invece a quella di Diodoro la colpa è del popolo che
      (') Liv VII, 38; App. Samn. 1; Zonar. VII, 25; Auct. de vir. ili. 29. Suciò v. al cap. sg.
      (2) Liv. VI, 1, 3: u clariora deinceps (cioè dopo l'incendio gallico) certio-raque ab secunda origine velnt ab stirpibus laetius feraciusque renatae urbis gesta domi militiaeque exponentur Questo passo di Livio è espressamente citato da Plutarco, de Fortini. Rom. 13. Cfr. Clod. apd Plut. jYum. 1; v. s. in questo volume parte I, p. 66 sg.
      (3) V. s. p. 50, n. 1 sg.
      (4) Liv. VI, 1, 6.
      (5) V. s. parte I, p. 515 sg.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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