Storia di Roma di Ettore Pais

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      CRITICA DELL'INVASIONE GALLICA.
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      neralmente l'indicazione dello scrittore greco; ma la seconda parte del racconto diodoreo si adatta alla riva sinistra, anziché alla destra del fiume; e senza dubbio alla narrazione di questo autore, che fra le altre cose si scorda di ricordare l'ÀUia, si è data, come in tanti altri casi, un'importanza eccessiva. (l) Alcuni tratti relativi alla battaglia sono forse fantastici ; tale è probabilmente il numero del contingente romano, che presuppone le quattro legioni dell'età posteriore e non i sei corpi che dipendevano dai corrispondenti tribuni militari; (2) tale è certamente il numero di settanta mila Galli. Merita invece attenzione la parte che si assegna a Yeio. Veio era stata occupata dai Romani dopo la conquista che la cronologia varroniana fissava verso il 396 a. C.; essa era una avanguardia della gente latina contro gli Etruschi; si comprende quindi come una parte dei Romani, pur combattendo sulla riva sinistra del Tevere, pensasse a cercar lo scampo in questo altipiano roccioso, che aveva testò colonizzato e che era più facile a difendersi della stessa Roma; (3) certo in età storiche un poco meno lontane, Veio è uno dei quartieri generali romani contro le possibili invasioni dei Galli. (4) Quanto si racconta invece intorno alla condotta dei Galli dopo la battaglia, contiene un complesso di notizie contradditorie, anzi
      (1) Ad es. Mom3Isen, roem. Forsclmngen, II, 1, p. 360 sgg. Cfr. anche la diligente memoria: Huelsen und Lindner, die Aìliaschlacht (Roin 1890). Io non accetto però i loro risultati e trovo giuste le obbiezioni che contro le conclusioni di questi due critici ha formulato 0. Richter, nella Berliner philol. Wochenschrift (1892), p. 149 sgg., il quale a ragione trova preferibile, dal lato topografico, il racconto di Livio.
      (2) Si confrontino invece i dati che, prima e dopo della battaglia dell'Alba, parlano delle dieci 44 legiones, „ Liv. II, 30; IV, 46; VII, 25.
      (3) La città di Veio sarebbe stata pure ricostituita in parte con elementi indigeni, v. Livio, VI, 4, 3. Fra i vari monumenti di età romana arcaica trovati a Veio vedasi l'inscrizione pubblicata dal Lanciani, Not. ci. Scavi, 1889, p. 61; ma uaturalmente va riferita ad età assai posteriore a quella della quale discorriamo. Siamo del resto informati intorno al successivo invio di abitatori a Veio e nel-l'Etruria meridionale, v. Liv. XXVI, 34, 18 ad a. 210.
      (4) Liv. VIII, 20, 4 ad a. 329 : tf Veiosque ingens exercitus contractus, ut inde obviam Gallis iretur „. Un provvedimento di questo genere, rispetto all'agro vicino a Veio, se non proprio rispetto a questa città, è rammentato a proposito della guerra gallica del 295 a. C., Liv. X, 26, 15.
      Pais, Storia di Roma. Voi. I.- Parte II. 6


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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