Storia di Roma di Ettore Pais
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CAP, VI. - DALL'INVASIONE GALLICA ETC.
assurde. Se è vero che i Galli erano giunti con il proposito di vendicarsi dei Romani, avendo quindi piena cognizione del nemico contro al quale andavano incontro, come mai non inseguirono i fuggiaschi e non sorpresero la Città distante solo un paio di ore di cammino? La spiegazione data dalla fonte di Diodoro intorno all'amore della preda ed al desiderio di erigere barbari trofei di guerra giustifica al più il ritardo di un giorno. Per questo lato parrebbe più ragionevole la tradizione liviana, che fa giungere i Galli davanti alle porte della Città la sera stessa della battaglia. L'altra versione accolta già da Polibio fa ritardare di tre giorni la marcia; notizia punto credibile, data la natura del paese in cui la battaglia aveva avuto luogo, e che si spiega tenendo presente che una grande parte della più antica storia romana è l'interpretazione e l'illustrazione di riti religiosi. La battaglia si diceva infatti combattuta il 18 Luglio; or bene, i seguenti dispari 19 e 21 Luglio erano i giorni sacri alla antichissima festa delle Lucaria, in cui il popolo festeggiava, così si diceva, il triste ricordo della sconfitta gallica, poiché, durante tali tre giorni, esso si sarebbe nascosto nel vasto bosco posto fra la porta Salaria ed il Tevere. (*) Che le feste delle Lucaria fossero proprio in relazione con la fuga dei Galli, non oseremmo certo affermare. È anzi molto più naturale riconnettere tale festa con altri riti più vetusti. Ma checche sia di ciò, è chiaro che in questo, come in tanti altri casi, che notammo e rinoteremo fra poco a proposito di Camillo, le cerimonie romane continuarono, come per il passato, a fornire materia di racconto storico.
Secondo una versione, i Galli trovano aperte le porte della Città, secondo un'altra non meno antica ed anzi, per quanto è lecito pensare più vetusta, essi le devono rompere. Abbiamo pertanto due redazioni non solo divergenti, ma fra loro opposte, e con esse stanno in relazione altri dati pure diversi. Alcuni dicevano che i
(1) Paul. ep. Fest. p. 119 M s. v.: K Lucaria festa in luco colebant Romani, qui permagnus inter viam Salariami et Tiberini fuit, prò eo, quod vieti a Gallis fugientes e proelio ibi se occultaverint „. Rispetto ai dì dispari, come alla natura delle feste romane, rimando al mio volume di complemento.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (129/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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