Storia di Roma di Ettore Pais
CRITICA DELLASSEDIO GALLICO DEL CAMPIDOGLIO
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mani per catturare il vate veiente ricompare anche in una delle versioni non canoniche, rispetto all'insidia con cui M. Furio Camillo si sarebbe impadronito di M. Manlio Capitolino. (l)
Secondo la tradizione più recente e più diffusa, la pestilenza decima il campo dei Galli, sicché costoro si sarebbero indotti a venire a patti con il tribuno Q. Sulpicio ed a restituire la Città per il prezzo di mille libbre di oro. Ma la versione nota a Polibio non attribuisce la causa della partenza dei Galli alla pestilenza; cagione di ciò è l'invasione che i Veneti hanno fatto nelle loro terre. (-) E in opposizione alla tradizione liviana sta anche il fatto che Varrone non derivava il nome di " busta Gallica „ dal cumulo dei cadaveri dei Galli morti di peste e bruciati dai propri compagni; le ossa dei Galli avrebbero raccolte i Romani, (8) e con questa versione sta forse in rapporto la notizia data altrove da Livio, che nel luogo detto " busta Gallica „ fa vincere ed uccidere i Galli da Camillo, allorché questi sopraggiunge da Veio. (4) In realtà poi codesto nome topografico parrebbe essere sorto dal costume di seppellire vivi nel Foro Bovario un Gallo ed una Galla, i cui cadaveri venivano forse successivamente combusti. (5)
Tralasciamo di insistere nel dimostrare che è pura e semplice falsificazione quanto la tradizione più recente dice dell'arrivo a Roma di Camillo, il quale sarebbe giunto proprio a tempo per impedire che si compisse il turpe riscatto delle mille libbre. QuestoO Zonar. VII, 24, P. I, 359 (cfr. Cass. Dio. fr. 26, 2, p. 83 Boiss: sv àvSparcóSoo xpÓTtcp aoveXyjcpfry]); cfr. Zonar. VII, 20, P. I, 352. E chiaro che ci troviamo di fronte ad una di quelle versioni non canoniche che confondevano Camillo con Manlio, attribuendo all'uno ciò che altri assegnavano all'altro, della qual tradizione le traccie perdurano nelle redazioni di età recentissima.
Cfr. s. p. 20, n. 2; 53, n. 2.
(2) PoLYB. II, 18, 3: T'J&v OÒSVÉXttV èjJLjtaXÓVTCDV SI £ XY]V ^wpav aòxwv, xóxejièv 7i0'-Y]a:t«JLS70t a'jvìHjxas rcpòg ePo>jioc{oog x:u tyjv tióXiv àTtoSóvxsg stiocvyjX&ov sig xrjv oixstav.
(3) Varr. ci. I. L. V, 157; cfr. s. p. 56, n. 3.
(4) Liv. XXII, 14, 11: u M. Furius . .. descendit in aecum atque ilio ipso die media in urbe, quae nunc busta Gallica sunt, et postero die citra Gabios ce-cidit Gallorum legiones „.
(5) Liv. XXII, 57, 6; Plin. XH. XXVIII, 12.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (134/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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