Storia di Roma di Ettore Pais
ALTRE VERSIONI SULLA CATASTROFE GALLICA.
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invasione, avrebbero accordato ai Galli le navi per ripassare il Tevere. (l) In queste versioni vi sono certo tratti fantastici ; la notizia della porta che doveva stare aperta (la porta Pandana), è un elemento che ricompare nel mito di Tarpeia, di Appio Erdonio, e che si presenta daccapo nel racconto delle porte della Città che i Galli trovano non custodite, e che riappare anche a proposito di Tuscolo; cosi è evidente che la storia dei Galli ubbriacati si riconnette con la cerimonia delle None Caprotine ed il culto eli Giunone Lanuvina. (*) Tuttavia altri dati sembrerebbero avere un contenuto più serio. Questa versione parrebbe doversi mettere a fianco di quella nella sostanza veritiera la quale, pur favoleggiando del mitico re Porsenna, sapeva di una signoria etnisca a Roma. La capitolazione ed il trattato concluso fra Porsenna e gli Etruschi circa l'obbligo di non usare il ferro che per l'agricoltura, sembra vada messo a riscontro con il trattato e con il terreno accordato ai Galli. Un solo elemento venne variamente riferito ad età differenti, allo stesso modo che con tempi diversi, con quello di Tarpeia, eli Appio Erdonio e dei Galli fu collegato, come teste notavamo, l'aned-
ricompare nella leggenda di Tutela o Philotis, la quale con un'insidia fa uccidere dai Romani tutti i Latini, che si erano mossi contro Roma dopo l'invasione gallica, v. Plut. Rom. 29; Cam. 33; Polyaen. Vili, 30; Macrob, I, 11, 36 sqq.; cfr. Varr. d. I. L. VI, 18, leggenda che da alcuni, v. Ovid. de arie am. II, 257, era difatti direttamente collegata con i Galli.
(1) Front. II, 6, 1 : a Gallos eo praelio, quod Cannili ductu gestum est, desiderantes navigia, quibus Tiberini transirent, senatus censuit transvehendos et commeatibus quoque prosequendos Non siamo in grado di determinare con precisione la fonte di questa versione; ma è spontanea l'osservazione che essa si accordi con la tradizione di Polibio, II, 18, 3, secondo cui i Galli, venuti a patti con i Romani e restituita loro la Città, STcavYjX&ov zig tyjv oìxsiav. cfr. II, 22, 5. Ad ogni modo mi par chiara l'origine ellenica. Secondo la versione liviana, dei Galli superati da M. Furio Camillo nemmeno uno si sarebbe salvato: u ut ne nuntius quidem cladis relictus „ V, 49, 7; e quelli vinti nel 367 e 349 fuggono attraverso il paese dei \roIsci e l'agro Falerno verso I'Apulia Liv. VI, 42; VII, 26. Con quest'ultima notizia, cfr. Liv. V, 45, 3: * in agrum Antiatem delati, „ si riconnette, sebbene tradisca chiare tracce di una redazione diversa, quanto Frontino, l. c. dice immediatamente dopo: * eiusdein generis hominibus postea per Poni-ptinum agrum fugientibus via data est, quae Gallica appellata „.
(2) V. oltre in questo capitolo.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (138/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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