Storia di Roma di Ettore Pais

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      ELEMENTI ETIOLOGiCI NELLA STORIA DELL* INVASIONE GALLICA. 93
      M. Manlio. (l) Il racconto secondo cui le oche avrebbero svegliato M. Manlio, che aveva la casa dove più tardi sorse il tempio di Giunone Moneta, pare stia in relazione con l'etimologia di tale epiteto della dea, etimologia che fu derivata dal verbo u monere, „ anziché dall'officina della tt moneta, „ che a partire dall'età di Pirro era accanto al tempio. (-) Così con il culto di Venere Calva si riconnette il racconto poi riferito anche per altre città, intorno alle treccie che le matrone raccolte nel Campidoglio avrebbero offerto per fare le macchine da guerra: tardo racconto che non è in armonia con quella versione, secondo cui le donne vanno a Cere e nelle città vicine. (3) Il culto suggerì anche l'aneddoto del lituo di Romolo ritrovato nel Palatino, (4) e con l'assedio gallico taluni collegavano anche la sacra cerimonia degli Argei, che, stando alla tradizione più diffusa, era invece spiegata per mezzo del mito di
      (4) Plin. jYH. XXIX, 57: a de anserum honore quem meruere Gallorum in Capitolium ascensu deprehenso diximus. eadeni de causa supplicia annua canes pendunt inter aedera Iuventatis et Summani vivi in furca sabucea armo fixi. sed plura de hoc animali dici cogunt priscorum mores. catulos lactentes adeo puros existimabant ad cibum ut etiam placandis numinibus hostiarum vice ute-tentur iis. Genitae Manae catulo res divina fit et in cenis deum etiamnunc ponitur catulina. „ ; cfr. [Serv.] ad Aen. Vili, 652: * canes qui tunc dormientes non senserant cruci suffigebantur, anseres auro et purpura exornati in lecticis gestabantur. „ ; cfr. Ael. NA. XII, 33. Come è noto, i Romani sacrificavano cani in occasione delle Robigalia, 25 Aprile, v. Ovid. fast. IV, 908; Paul. ep. Fest. p. 45 s. v. catularia porta. Sulle oche simbolo di castimonia v. i passi apd Roscher, le:r. d. griech u. roem. Mtjth. s. v. Iuno, p. 593. Analoghe costumanze e leggende si trovano fra i Greci, v. ad es. Plut. q. Graec. 52; Theopomp. fr. 85 M.
      (2) Sull'etimologia di Iuno Moneta da u monere „ v. Cic. de divinat. I, 45, 101; II, 32, 69. Sulla zecca nel tempio di Iuno Moneta v. Liv. VI, 20, 3; Suid.
      s. v. Movr,x:c.
      (3) Serv. ad Aen. I, 720; cfr. Lact. I, 20, 27; Iul. Cap. Max. 33, 7. Nel racconto di Servio, alle matrone romane l'esempio sarebbe stato dato da una Domitia. Ma in grazia dei dati esaminati in altra parte di questo volume, v. s. parte I, p. 330, n. 2, pare chiaro che il mito collegato con la Venus Calva, traeva le sue origini dal culto di Venere Calva o della Fortuna Calva sul colle Velia, dove i plebei Domizì Calvini ebbero poi le lor case.
      (4) Fast. Praen. a. d. X. K. Apr. (ossia il dì detto Tubilustrium 23 Marzo): a Lutatius quidem clavam eam ait esse in ruinis Palaci i]n censi a Gallis reper-tam, qua Romulus urbem inauguraverit


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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