Storia di Roma di Ettore Pais
94: cap. vi. - dall' invasione gallica etc.
Ercole. (') Anche le feste sacre al dio dei boschi diventarono elemento precipuo nel racconto della fuga dei Romani dopo la sconfitta delTAllia. Le Lucana si collegarono con la data dell'arrivo dei Galli, e con una cerimonia religiosa si riconnette la durata tradizionale dell'assedio gallico. Tale assedio, secondo l'opinione più diffusa, sarebbe infatti incominciato poco dopo gli Idi di Luglio, e avrebbe avuto termine verso quelli di Febbraio. (*) Dopo gli Idi di Luglio avevano principio, come dicemmo, anche le feste delle Lucana; dopo gli Idi di Febbraio incominciavano i Lupercali, uno dei culti della gente Fabia. Ma quest'ultima data, come già osservammo, era stata connessa con quella della morte di Iunio Bruto e con la battaglia del Cremerà, dove sarebbero periti i trecento e sei Fabi. (3) Il culto dei Lupercali sul Quirinale era collegato in modo particolare con la gente Fabia; si capisce quindi come, discorrendosi dell'assedio gallico, si parli del sacrificio che sul Quirinale avrebbe fatto un Fabio. Ma poiché tale sacrificio aveva luogo il 13 ed il 15 di Febbraio, (4) proprio nei giorni in cui l'assedio sarebbe stato tolto, e quando, trattandosi della resa e dei patti
(1) Festo p. 334 s. v. sexagenarios, dopo aver data la spiegazione comune aggiunge: * sunt qui dicant, post urbem a Gallis liberatali), ob inopiam cibatus coeptos sexaginta annorum homines iaci in Tiberini „ e prosegue narrando altre storielle di questo genere che si collegauo in parte con il tempio ed il culto della Pietas, sorte quindi dopo il 191-181 a. C.
(2) Plut. Cam. 30: TiapsX&óvxss yàp stg aùxYjv òX:yatg fjjjipaig oaxspov xwv KoLVTtXX:o)v sìStov TuspC xàs $s^pouap£ag siSoùg ègsTisaov. Cfr. Silv. ad Id Febr. (13 Febbraio): 14 Roma liberata est de obsidione Gallorum „. Anche la leggenda di Febbraio nemico ed accusatore di Camillo, v. Suid. s. v.
sta in relazione con tale data. L'opinione dei moderni sul carattere assai tardo di questa notizia non ha conferma in ciò che su Camillo dice Lido, de mens. IV, 22, v. s. p. 83, n. 2, come in ciò che rispetto alle BpoupdXia narra lo stesso Suìda, s. v. I, p. 1047 Berilli. Da Giovanni Malala, chron. VII, p. 179 D. ap-apprendiamo che quest'ultima notizia derivava da Licinio Macro v. fr. 2 P, e non vedo perchè alcun che di simile vada pensato rispetto alla storia di Febbraio, accusatore di Camillo, da costui poi cacciato dalla Città. La verità è che sono frottole di sacrestia, che al tempo di Licinio Macro erano già state raccontate le mille volte.
(3) V. s. parte I, p. n. 522 sg.
(4) Non va infatti dimenticato che se nei calendari nou anteriori a Cesare
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (141/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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