Storia di Roma di Ettore Pais

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      critica della leggenda di m. manlio capitolino.
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      di agitazioni popolari figura al solito un Menenio) non si conosceva con maggior sicurezza delle vicende e dei processi di Spurio Cassio, di Spurio Melio, e dello stesso Camillo. Lo studio delle varie notizie può in qualche caso condurre a stabilire se abbiamo una fonte annalistica del primo anziché del secondo secolo a. C., (*) ma non giova a ristabilire la realtà storica. E evidente che a somiglianza di ciò che avvenne ad Atene dopo la vittoria sui Persiani, o a Siracusa dopo quella sugli Ateniesi, si volle contrapporre fra loro i due salvatori della Città, ossia Furio Camillo protettore degli ottimati ed il demagogo M. Manlio, alla stessa maniera con cui erano state esposte le vicende di Aristide ed Ermocrate, rivali di Temistocle e di Diocle. Le notizie circa l'inimicizia esistente fra Camillo e Manlio non hanno fondamento di sorta perchè, quanto si riferisce a Camillo dopo la presa di Yeio, in parte è pura invenzione, in parte è l'anticipazione di gesta che vanno attribuite a L. Furio Camillo, il quale ci è rappresentato come figlio di lui. (-) Si potrebbe aggiungere che fra codesto L. Furio Camillo ed i Manli, come attesta la stessa tradizione nazionale, corrono anche in seguito i migliori l'apporti di amicizia. (8) Ne varrebbe obbiettare che la riprovazione che i gentili avrebbero fatto della condotta di Marco, deliberando di non assumere più quel cognome, parrebbe spiegare tale posteriore rapporto di amicizia fra le due genti Manlia e Furia, poiché se da un lato non sono autentiche le gesta di Manlio Capitolino, dall'altro vi furono talora relazioni realmente ostili in età storiche più recenti fra le due genti. E sono appunto codeste rela-
      (') Circa le notizie relative al processo di Manlio, vedi Mommsen, roem. ForscliungeHj II, p. 193 sgg.
      (2) L. Furio Camillo è detto figlio di Marco da Plut. Cam. 35, 1; App. Celt. 1, 2. La differenza fra L. Furio Camillo figlio di Marco, detto dittatore ad es. nel 330, e L. Furio Camillo console del 338 e vincitore dei Latini, detto figlio di Spurio, ossia nipote di Marco Camillo dagli Acta Triumph. ad an. 338 a. C. (cfr. Liv. VII, 1, 2), non ha fondamento di sorta. Su ciò v. oltre al cap. IX, nel mio esame dei fasti.
      (3) Nel 345 a. C. il dittatore L. Furio Camillo, il figlio di Marco Camillo, v. n. precedente, si sceglie a maestro dei cavalieri Gn. Manlio Capitolino,
      Liv. VII, 28, 3.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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