Storia di Roma di Ettore Pais

Pagina (158/795)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      le false guerre galliche; le gesta dei quinzì.
      Ilicliio d'oro che, dopo il trionfo sui Galli nel 358, sarebbe stato consacrato da C. Sulpicio, (') mucchio che probabilmente disparve o meglio fu rapito dal giovane Mario dopo l'incendio del Campidoglio. (2) Che nel Campidoglio prima dell'incendio dell'83 a. C. si vedessero i doni dei Furi, dei Sulpicì e dei Quinzì, non v'è ragione di dubitare. Ma allo stesso modo che l'aureo cratere che i Romani inviarono a Delfo al tempo di Claudio Marcello, ossia dopo la fine delle guerre galliche (222 a. C.), contribuì forse a determinare la data di quello inviato a Delfo dopo la presa di Veio, vale a dire pochi anni prima della prima invasione dei Galli, (H) non è escluso che l'inscrizione di T.Quinzio, al pari della statua di Giove Imperatore, vada riferita ad età molto posteriore al tempo di cui qui ci occupiamo. Ad una simile conclusione giungeremo fra poco rispetto al voto di C. Sulpicio ed a quello di Livio Druso. (4) È falso ad ogni modo il racconto secondo cui Preneste nel 380 a. C. con il suo territorio cadde in mano dei Romani. Nell'anno successivo Preneste infatti è in grado di mover nuova guerra a Roma e di eccitare i Latini. (5) La versione diodorea, un poco meno scorretta di quella seguita da Livio, sa, è vero, di una grande vittoria dei Romani sui Prenestini rispetto al 374 a. C. ; (6) ma per l'anno 351, essendo daccapo console un T. Quinzio, riferisce una nuova guerra contro i Prenestini, la quale non finisce con una vittoria dei Romani, e tanto meno con la capitolazione di Preneste, bensì con una tregua. (7)
      (1) Liv. VII, 15, 8: " auri quoque ex Gallìcis spoliis satis magnum pondus saxo quadrato saeptum in Capitolio sacravit Da queste sole parole non si ricaverebbe clie il dono di Sulpicio fosse scomparso.
      C) Plin. NH. XXXIII, 14-16; Dion. Hal. IV, 62.
      (3) Plut. Marc. 8, 11: wgts xaì xcp ilofrtq) xp'jao^v ^poez^poe arcò xù-TptDv stg Ascp^cùs ànoo-ei\oci xaPtGr*ìfChe la storia della guerra gallica nella Cisalpina sia stata messa in rapporto con quella di Roma e di Veio pare provi il falso sincronismo sulla presa di Melpum e di Veio, Corn. Nep. apd Plin. XH. Ili, 125; cfr. s. p. 89, n. 1.
      (4) V. oltre p. 117.
      (3) Liv. VI, 30, 8: u Praenestini concitatis Latinorum populis rebellarunt
      (6) Diod. XV, 47 ad a. 374 a. C. 372 a. u. c. Varr. 382 a. C.)
      (7) Diod. XVI, 40 ed a. 351 a. C. (= a. u. c. Varr. 354 a. C.): Tcojxaìot
      Tipbg p.èv Ilpaivsa-ctvoos àvox^g.... èrtolootvxo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

Pagina (158/795)




da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




Galli Sulpicio Mario Campidoglio Campidoglio Furi Sulpicì Quinzì Romani Delfo Claudio Marcello Delfo Veio Galli Quinzio Giove Imperatore Sulpicio Livio Druso Preneste Romani Preneste Roma Latini Livio Romani Prenestini Quinzio Prenestini Romani Preneste Liv Gallìcis Capitolio Sulpicio Plin Dion Plut Ascp PtGr Cisalpina Roma Veio Melpum Veio Corn Plin Liv Praenestini Latinorum Diod Diod Tcojxaìot Ilpaivsa-ctvoos Hal Ili Varr Varr