Storia di Roma di Ettore Pais
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cap. vi. - dall'invasione gallica etc.
Tenendo conto anche dei fasti, non può cader dubbio che la guerra del 351 sia la stessa del 380 a. C., e che la più antica spedizione del dittatore Tito Quinzio sia interamente fantastica. (l) Allo stesso risultato si giunge considerando come sia addirittura inammissibile che in nove giorni od in meno di venti il dittatore T. Quinzio si potesse insignorire non solo delle otto castella del territorio pre-nestino ma di Velitrae, ed obbligassero alla resa la stessa città di Preneste, la quale era situata in una posizione strategicamente assai forte. (¦) Una pronta dedizione non risponde alle condizioni di Preneste. Signora di buona parte del territorio degli Equi, la più potente città della posteriore confederazione latina, assai più di Tuscolo, Preneste seppe, sino ad età molto tarda, mantenere la sua indipendenza rispetto a Roma. Quanto la tradizione narra ri-
(') Si noti che la prima guerra preiiestiua di Diodoro, XV, 47, 374 = 372 a. u. c. Varr. = 382 a. C.), non si compie essendo console un T. Quinzio. Livio, VI, 28, assegnandola al 380, ricorda un Quinzio come dittatore. Diodoro, XVI, 40 rammenta invece per seconda guerra (351 a. C. = 354 a. C. Varr.) i consoli M. Fabio, T. Quinzio; ma Livio, VII, 18, all'anno 354 a. C., ricorda bensì i consoli M. Fabio Ambusto e T. Quinzio, ma non fa menzione di sorta di una guerra prenestiua, e per giunta asserisce: u in quibusdain annalibus prò T. Quinctio M. Popilium consulem inverno M. Fabio e M. Popilio sono i consoli del 357, Liv. VII, 17 (== Diod. XVI, 32 a. 353 a. C.) ed in questo anno non v'è nessuna guerra prenestina.
(?) Anche nella guerra contro gli Equi del 304 si dice: * unum et triginta oppida intra dies quinquaginta omnia oppugnando ceperunt, „ Liv. IX, 45, 17. Così da Coriolano si fa conquistare un numero grande di città in piccolo numero di giorni, Liv. II, 39; Dion. Hal. VIII, 17 sqq.; ed analoghe informazioni si hanno a proposito di guerre posteriori (v. ad es. gli ottantuno villaggi dei Sanniti, App. Sctmn. 4, 1) ed anche per quelle combattute fuori della Penisola, (si pensi ad es. ai trecento villaggi spagnuoli Polyb. apd Strab. Ili, 162 C.) Ma se nel fatto non doveva essere difficile espugnare in breve numero di giorni molti di quei piccoli recinti fortificati in cui si raccoglievano i campestri abitatori dell'agro latino e volsco, non è facile spiegare come in un sol giorno l'esercito romano potesse impadronirsi di Veiletri, ed obbligare alla resa Preneste, città già fiorente almeno dal secolo V, come è abbondantemente dimostrato dai monumenti, e che si poteva agevolmente difendere, come ci insegna la sua maravigliosa postura e la storia dell'assedio fattone da Siila. Tutto ponderato, l'indicazione delle uove città e dei nove giorni fa nascere il sospetto ci sia un parallelismo artificiale; tanto più che questa indicazione mal si concilia con la regione montuosa prenestina, in cui dovremmo presumibilmente cercare taH otto * oppida n.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (159/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
Tito Quinzio Quinzio Velitrae Preneste Preneste Equi Tuscolo Preneste Roma Diodoro Quinzio Quinzio Varr Fabio Quinzio Livio Fabio Ambusto Quinzio Quinctio M Popilium Fabio Popilio Liv Diod Equi Liv Coriolano Liv Dion Sanniti App Penisola Polyb Strab Veiletri Preneste Siila Varr Livio Diodoro Hal Ili
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