Storia di Roma di Ettore Pais

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      cap. vi. - dall'invasione gallica etc.
      La storia di una grande vittoria riportata da M. Furio Camillo sopra i Yolsci è dall'altro canto dimostrata falsa da un'altra tradizione, secondo la quale la sconfitta di codesta gente alleata dei Latini era bensì collegata con il tempo immediatamente seguente alla partenza dei Galli da Roma, ma non con il celebre eroe. Si diceva infatti che i Latini ed in generale i popoli finitimi cogliendo la favorevole occasione che i Romani erano spossati dalla guerra gallica, avessero richieste le donne di costoro. Un'ancella di nome Philotis, la quale è chiamata anche Tutela, unitasi ad alcune compagne, vestite al pari di lei con abiti di gentildonne, si sarebbe presentata ai nemici, i quali dopo aver trescato con quelle che essi credevano fossero le vergini e le matrone dei debellati nemici, gravi di vino e di sonno ad un dato segnale di Tutela (che montata su di un caprofico avrebbe elevato come segnale una face), sarebbero stati agevolmente oppressi. In memoria di questa vittoria, a proposito della quale altri facevano menzione di Etruschi o di Fidenati guidati dal dittatore Livio Postumio, a Roma si compieva ogni anno una sacra cerimonia. Alle none del mese di Quintile (5 Luglio), nella festa detta del Poplifugio, le ancelle fingevano un combattimento, con il quale raffiguravano la lotta già sostenuta contro i popoli vicini a prò dei loro signori. (l) Tale pantomima, che da altri scrittori era connessa con il ricordo della morte di Romolo, (2) va collegata con una di quelle varie leggende che glorifìca-
      . (l) Varr. d. l. L. VI, 18: * dies Poplifugia videtur nominatila, quod eo die tumultu repente fugerit populus; non multo enim post liic dies quam de-eessus Gallorum ex urbe, et qui tum sub urbe populi, ut Ficuleates ac Fideuates et finitimi alii, contra nos coniuraverunt cet. „ I Latini sono pure ricordati da Plut. CorioL 33; la fonte di Macrobio I, 11, 37 ricorda i Fidenati e Postumio Livio loro dittatore; Postumio è fatto duce dei Latini da quella di Polieno, Vili, 30. L'annalista Calpurnio Pisone apd Macrob. Ili, 2, 14, invece dei Latini ricordava gli Etruschi, e con la vittoria conseguita su questo popolo collegava tanto la festa del Poplifugio (5 Luglio) quanto quella della u Vitulatio „ (8 Luglio), ossia del giorno dopo delle None Caprotine (7 Luglio). Per Ovidio, de art. am. II, 257, e per l'autore dei parali. min. 30, i nemici sono i Galli, e con quest'ultima versione vanno riconnesse le notizie sopra riferite v. p. 89 sgg.
      (2) Plut. Rom. 29. V. s. parte I, p. 281 sg.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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