Storia di Roma di Ettore Pais

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      cap. vi. - dall'invasione gallica etc.
      innanzi al 345 in cui cade quella di L. Furio Camillo. (l) Rispetto al prodigio del lago Albano già vedemmo come esso male si colleglli con la storia di Yeio. (2) Ora è degno di nota che alla dedica del tempio di Giunone Moneta votato da L. Furio Camillo si dice segna uno straordinario prodigio nel monte Albano, per cui si fa un sacro pellegrinaggio non solo dai Romani, bensì da tutti i popoli vicini. Tale pellegrinaggio sembra ricomparire nel novendiale, che la tradizione riferiva ai tempi del mito Tulio Ostilio, e stare in rapporto con la conquista romana del territorio albano. Ma una tale conquista, anziché con l'età regia od anche con quella di Marco Camillo, si accorda assai meglio con la vittoria di L. Furio Camillo sui Galli, che avevano appunto occupato i monti Albani. (3) Ed al tempo di questo personaggio che era probabilmente di origine tuscolana, vale a dire alla metà del IY secolo, converrebbe la notizia relativa a quella conduttura dell'acqua del lago Albano, che anziché il solo territorio di Ància, di Bovillae o delle altre vinte città latine, percorreva ormai le regioni su cui si estendeva in parte regemonia, in parte il diretto dominio di Roma. In breve, per quanto è lecito giudicare, la tradizione sdoppia o confonde, a seconda del caso, le gesta dei due Furi Camilli con un procedimento
      (* II culto di Mater Matuta riconnette con Satrico I'Hirscheeld, niem. cit. p. 137. che ho seguito in questo particolare. Tuttavia non credo vada taciuto che il culto di Mater Matuta, la dea rispondente alla greca Leucoiea, di carattere fluviale e marittimo (forse di origine almeno in parte forestiera come presuppongono anche le leggende, che discuto nel voi. di supplemento) poteva trovarsi a Yeio, per le stesse ragioni per cui tal culto si trovava a Pirgi, il porto di Cere, v. Arist. ote. II, 2, p. 1350 Bkk; cfr. fra gli altri Djod. XV, XVI, 14 ad a. 384 a. C.
      (2) Liv. VII, 28, 7 ad a. 344 a. C., dove però non si parla di inondazioni ma di pioggie di sassi e di oscuramenti del cielo. I novendiali sono costantemente ricordati a proposito di fenomeni tellurici e vulcanici. Di ciò dico a suo
      «
      luogo. Intanto si noti che le parole: u non tribus tantum supplicatimi ire placuit sed finitimos etiain populos, ordoque iis. quo quisque die supplicarent, sta-tutus, „ accennano a quell'ordinamento delle u feriae Latinae T sotto la supremazia romana, che la tradizione fìnge istituito da Tulio Ostilio o da Tarquinio. v, s. parte I, p. 201, allo stesso modo che con Tulio Ostilio o con i Tarquini. ovvero con il tribuno militare L. Furio Camillo del IV secolo a. C., ricollega la fondazione del tempio di Saturno, v. Macrob. I, S, 1.
      (3 Polyb, II, 18, 6: Liv. VII, 25, 3,
      - ,ir'


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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