Storia di Roma di Ettore Pais
critica delle leggi licinie sestie.
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ratfcere stereotipato. Non è escluso infatti si abbia un solo fatto riferito ai Galli alleati di Tibur e di Preneste. (*) E la grande sedizione decennale, che finisce con l'approvazione delle leggi Licinie Sestie, allo stesso modo che quella pur decennale del tempo di Teren-tilio Arsa aveva condotto al decemvirato, contiene una lunga serie di falsificazioni. Lasciamo da parte il puerile aneddoto della figlia di Fabio, che avrebbe indotto costui ad appoggiare il genero Licinio Stolone nel far conseguire il consolato ai plebei. È stato le mille volte notato che la figlia di un patricio Fabio non poteva restare colpita dal i-umore fatto da un littore alla porta della dimora di un tribuno militare. A tali onori, a tali costumi essa era avvezza nella casa dei suoi. Lo storico dei Licinì, che con questo racconto volle glorificare le memorie domestiche, non fece che rimettere a nuovo il vecchio motivo di una donna, che è causa del cangiamento della costituzione, sia che si parli della cacciata dei re e di Lucrezia, ovvero della caduta del decemvirato e di Verginia. (2) Insistiamo piuttosto su particolari di maggiore importanza. La tradizione mira al solito a fare dei Fabì i difensori delle pretese popolari; ma ciò è contraddetto dal contegno che tengono in seguito altri di tal gente, i quali si oppongono appunto all'esecuzione della legge Licinia Sestia relativa al consolato. (3) Si consegue tale ufficio dai plebei; ma il primo ad ottenerlo 11011 è quel Licinio, per ragion del quale sarebbe sorta tanta e cosi lunga sedizione, bensì un Sestio. Non diamo peso eccessivo alla circostanza, spiegabile del resto, che per tre anni di seguito, fra il 355 ed il 353, compaiono consoli ani-
(1) Liv. VI, 21, 4 sq.; 27 sq.; VII, 11 sq. Si noti che tanto rispetto a Preneste come a Tibur dalla stessa tradizione si faceva menzione dei Galli alleatidi tali città, Liv. VII, 11 sq.; VIII, 14, 9; Act. Triumph. ad a. 360 a. C.; e ciò
spiega, come già notammo, v. s. p. 114 sgg., la menzione delPAllia a proposito della guerra prenestina del 380 a. C.
(2) Le assurdità contenute nell'aneddoto delle due figlie di Fabio vennero già rilevate sino dal secolo scorso nel geniale libro del Beaufort, dissértation sur Vincertitude etc., II partie, cliap. II, al quale rimando. Anche per Tanno 296 a. C. troveremo un aneddoto di questo genere rispetto alla patricia Verginia, moglie del console plebeo Volumnio, Liv. X, 23; cfr. oltre al cap. VIII.
(3) Liv. VII, 17, 12.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (180/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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