Storia di Roma di Ettore Pais

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      critica delle leggi licinie sestie.
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      piuto in seguito all'anarchia decennale del 377-367, e che i plebei siano giunti a coprire la prima volta il consolato in seguito ad una legge del 367, che conferiva loro stabilmente questo diritto; diritto che nel fatto, secondo la stessa tradizione, sarebbe stato violato più volte negli anni seguenti. (*) L'esame delle varie redazioni dei fasti come della tradizione conduce al risultato che tutto quanto ci è narrato intorno alla sedizione decennale ed alle leggi Licinie Sestie debba essere accolto con la più grande cautela. Esso rende invece probabile che la riforma, che si afferma compiuta a un tratto, sia stata il risultato di un lungo contrasto e di concessioni ottenute saltuariamente, a sbalzi. Nulla sta infatti a garantire che i plebei siano giunti al consolato nel 366, anziché verso il 362, vale a dire al tempo in cui si dice che sarebbero stati creati nei comizi elettorali i primi tribuni militari subordinati ai consoli. Nulla prova che il primo console plebeo sia stato un Genucio, anziché un Licinio, od un Sestio, od infine una persona appartenente ad altra gente. (2) Nel 366 a. C. si sarebbe creato il primo pretore patricio, al quale si sarebbe esclusivamente affidata l'amministrazione del diritto fra i privati. Ma nulla ci assicura che questo magistrato fornito di attribuzioni distinte dagli altri due colleghi, che allora sarebberoasserito dal Mommsen), Fabio Pittore; in secondo luogo che Fabio Pittore, rispetto al conseguimento del consolato da parte dei plebei, porgeva una versione la quale nella sostanza era eguale a quella seguita da Livio.
      Sul particolare valore cronologico dell'indicazione di Fabio discorrerò in seguito. Qui mi limito a notare che non varrebbe obiettare che gli annali latini di Fabio Pittore sono diversi da quelli greci che andavano sotto lo stesso nome, perchè nulla prova piuttosto che non fossero la stessa opera. Nulla indica che nel li secolo a. C., o poco dopo, da uno scrittore della stessa gente Fabia venisse fatta una redazione latina dalla materia contenuta negli annali greci, ovvero che gli annali latini non siano stati semplicemente tradotti. Certo un Claudio agì in modo analogo rispetto agli annali greci di Acilio; su ciò rimando a quanto ho già fatto valere s. parte I, p. 45, n. 4.
      (1) Come nel 355, 354, 353, 351, 349, 345, 343, 334, 323, 321 a. C.
      (2) Rispetto ai Licinì v. i fasti per gli anni 400, 364, 361 a. C., rispetto ai Genuci i fasti dei tribuni militari agli anni 399 e 396 a. C., e quelli dei consoli agli anni 365 e del 362, per il quale ultimo anno Livio, VII, 6, 8 ha: tt quod primus ille (i. e. L. Genucius) de plebe consul bellum suis auspiciis gesturus esset. „ Cfr. s. parte I, p. 562 n.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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