Storia di Roma di Ettore Pais
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cap. vi. - dall'invasione gallica etc.
versione che Camillo fa autore dell'approvazione delle leggi Licinie Sestie sta in evidente opposizione con quella che tale parte di paciere attribuiva al dittatore P. Manlio, l'amico ed il parente di Licinio, succeduto al dittatore Camillo, che per paura dei tribuni Licinio e Sestio aveva abdicato. In questa ultima versione noi vediamo adombrata la consueta rivalità fra i Furi ed i Manli, riferita pure fra gli anni 389-385 a. C., avente invece il suo fondamento nelle relazioni che nel III secolo a. C. esistevano realmente fra queste due genti.
In breve, tutta codesta storia della decennale sedizione Licinia Sestia, come ciò che ci è raccontato intorno alla dittatura di P. Manlio ed alla amicizia di lui per C. Licinio, 11011 regge agli assalti della critica. E l'ulteriore esame delle notizie relative alle cinque dittature di Camillo ed ai due processi intestatigli dai tribuni della plebe, prima e dopo la presa di Yeio, dimostra che la seconda dittatura del 390 a. C. è una sola cosa con la quarta, in cui egli avrebbe ottenuto una falsa vittoria sui Galli, e che la terza dittatura del 389 va identificata con la prodittatura del 386. Per due voltesorto al tempo dei re o nei primi anni della libera repubblica, secondo l'annalista Gellio apd Macrob. I, 8, 1, avrebbe innalzato L, Camillo in seguito ad un se-natoconsulto. Ad analoghi risultati verremo nei cap. sgg. esaminando quanto ci è detto sui u carceres, „ sul Circo, sulla via Appia etc.
Riguardo al tempio della Concordia va pur notato che per il 217 a. C. Livio, XXII, 33, 7 dice; u in religionem etiam venit aedem Concordiae, quani per seditionem militarem biennio ante L. Manlius praetor in Gallia vovisset, lo-catani ad id tempus non esse Dalle parole successive di Livio come dai Fasti Praen., ad d. 5 Febr., ricaviamo, è vero, che questo tempio della Concordia era u in arce Tuttavia, come meglio esplicherò nel cap. seguente, non mancano ragioni per pensare che codesto tempio stesse in qualche relazione con quello attribuito a Camillo. Considerando che le gesta, dei Manli e dei Furi furono spesso anticipate e fra loro confuse, e che tanto un Manlio quanto M. Camillo, a seconda delle varie tradizioni, nelle qualità di dittatori avrebbero fatto approvare le leggi Licinie Sestie e ristabilita la concordia fra i concittadini (v. anche s. p. 134, n. 2), è lecito domandarsi se anche la dedica del tempio della Concordia nel 216 a. C. non abbia contribuito a creare tal confusione e ad attribuire a Camillo il ben noto tempio della Concordia che era limitrofo a quello di Saturno. Certo per una analoga ragione sorse la leggenda dei colloqui di Romolo e di Tazio nell'area, di Vulcano, v. s. p. parte I, p. 275; cfr. Liv. XL, 46, 10.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (187/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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