Storia di Roma di Ettore Pais

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      cap. vi. - dall'invasione gallica etc.
      cinio, pure rivestito del tribunato plebeo, tentò fare approvare una legge, per effetto della quale si mutava in senso favorevole alla plebe l'antica legge sulla cooptazione dei sacerdozi. (') Data la tendenza da parte dei Licinì ad anticipare le gesta e le cariche ottenute dai loro antenati, è naturale il sospetto che anche in questi casi vi sia una falsificazione, ossia che siano state del pari anticipate e duplicate le gesta dei discendenti dei Licinì, dei pontefici dei secoli III e II. (-) Infine non depone a favore delle rogazioni Licinie Sestie
      cinio, il quale nel 368 sarebbe stato fatto maestro della cavalleria dal dittatore P. Manlio, da colui che avrebbe fatto favorite le rogazioni Licinie-Sestie, fra queste anche quella dei decemviri a sacris faciundis „ di cui parliamo, cfr. Liv. VI, 39, 3. Che i Licinì fossero imparentati con i Manli è detto espressamente nel racconto liviano; ma non mancano in seguito esempi di nimistà fra le due genti, v. Liv. XLI, 7, 7.
      (1) Cic. Lael 25, 96.
      (2) Che la legge sull'usura proposta dai tribuni Licinì e da Sestio nel 377 a. C. Liv. YI, 35, sia quella stessa che ricompare nel 347, Liv. VII, 27, 3, riconosce anche il Matzat, roem. Chronologie, II, p. 133, n. 5; cfr. 129, n. 6. Egli ha però il torto di credere che la data del 347 a. C. (secondo il suo sistema 343 a. C.) sia autentica. Codesta disposizione attribuita al consolato di un Manlio e di un Plauzio ricompare più o meno apertamente agli anni 357, Liv. VII, 16, 1 essendo console un Manlio, poi nel 352, Liv. VII, 21, 6; cfr. a. 351 ih. 26, 6; cfr. ih. 28, 9, a. 344; VII, 42, a. 342 a. C. Il Niese, mem. cit. nell'Hermes, XXIII (1888;, p. 423, suppone che questa pretesa legge Licinia Sestia sulla restituzione del capitale sia stata anticipata al IV secolo dietro una legge autentica del I secolo a. C. Cos'i il Mommsen, roem. Forschungen, II, p. 197 sgg., parlando della sedizione Manliana, come già facemmo osservare, reputa che sieno state tenute presenti le agitazioni e le condizioni economiche del tempo di Cinna e di Siila. A me ciò sembra eccessivo, o dirò meglio, a me ciò pare vero solo in parte.
      Che tali condizioni si sieno verificate in parte anche prima, risulta, parmi, da quanto si apprende da Livio, XXXV, 7; 41 ad a. 193, 192 a. C. Forse nel frammento di Cassio Dione, 37, 2 p. Ili Boiss. si serba memoria di una simile disposizione per il tempo della grande secessione del 287 circa a. C., per il tempo cioè del dittatore Ortensio. Va anche notato che il rendere il capitale in tre rate rientrava nelle consuetudini dei Romani non solo rispetto ai provvedimentidi carattere pubblico, v. Liv. XXIX, 16, 3; XXXI, 13, 8; cfr. XXXIII, 42, ma anche alla restituzione della dote già dal tempo di Scipione Emiliano, Polyb.
      XXXII, 13, 5.
      Quanto poi nel frammento s. c. di Cassio Dione si dice intorno alla sedizione domata in presenza del pericolo di nemici esterni, è un fatto che può essersi realmente ripetuto in età storica, ma che è anticipato in modo stereo-


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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