Storia di Roma di Ettore Pais
critica delle leggi licinie sestie,
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delle monete di bronzo, vale a dire 1' u aerarium „ del popolo romano. (*) La tradizione anticipa la moneta affermando che Servio Tullio aveva già fatte battere quelle di bronzo e di argento, (-) sebbene queste ultime si fosse incominciato a coniare solo verso il 269. (8) Allo stesso modo non mancò chi l'erario di Saturno facesse fondare da Valerio Pnblicola, il mitico console dei primi anni della repubblica. (4) Nulla di strano che essa abbia proceduto alla stessa maniera rispetto alla storia dell'usufrutto del denaro, e si comprende come il " fenns nnciarium, „ che dalla tradizione liviana è fissata per il 357 a. C., da altri si dicesse di già istituito dai decemviri. (5) Data la rivalità esistente fra i Manli ed i Furi, di cui abbiamo spesso parlato, è naturale che a proposito dei Camilli si trovi fatta menzione dell'erario di Saturno e del tempio della dea Giunone Moneta, e che, ove si parla dei Manli, si dica che uno di costoro avrebbe avuto la casa sul luogo dove sorse quest'ultimoV
tempio, ossia dove era la zecca. E naturale si discorra delle varie sedizioni e dei vari provvedimenti presi dai Manli rispetto all'usura, e che infine si parli del denaro ricavato dalla tassa sulla manumissione degli schiavi. Questo denaro si soleva appunto custodire nell'erario di Saturno. (6)
(!) Gell. apd Macrob. I, 8, 1.
(2) Ti ir. apd Plin. XII. XXXIII, 43. Varr. apd Charis, p. 105 K. Su Numa e gli assi di ferro v. Suet. apd Suid. II, p. 780, Berilli, s. v. àoaapia.
(3) Plin. XII. XXXIII, 44; cfr. Liv. ep. XV.
(4) Plut. Popi. 12, 3; cfr. ib. 3, ove il racconto duplicato con versione differente è riferito ad un altro Valerio.
C) Tac. ami. VI, 16.
Fra le varie anticipazioni relative alle disposizioni finanziare di questo tempo v'è infatti anche la legge Manlia, approvata: u novo esemplo ad Sutrium in castris tributim de vicesima eorum qui manumitterentur. (Liv. VII, 16, ad a. 357). Ma per le stesse ragioni per cui la storia dell'aiuto recato dai Romani ai Sutrini al tempo di Camillo a. 385 a. C., Liv. VI, 3; Plut. Cam. 35, si presenta come l'anticipazione di ciò che avvenne nel 311 a. C. (Liv. IX, 32, cfr. oltre al cap. VIII), può supporsi che anche questa legge sia di età posteriore, al pari delle altre che abbiamo fin qui esaminate. Va infatti notato che codesta legge del 357 è approvata essendo consoli Gn. Manlio e M. Marcio, i quali ricompaiono come dittatori e maestri dei cavalieri nel 351; ed in questo stesso anno 351 si fanno quei provvedimenti finanziari che sono ricordati per il 357;
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (194/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
Servio Tullio Saturno Valerio Pnblicola Data Manli Furi Camilli Saturno Giunone Moneta Manli Manli Saturno Gell Macrob Plin Charis Su Numa Suid Berilli Plin Plut Valerio Tac Manlia Sutrium Liv Romani Sutrini Camillo Liv Plut Liv Marcio Varr Suet Liv Cam Manlio
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