Storia di Roma di Ettore Pais

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      cap. vi. - dall' invasione gallica etc.
      la prima elezione nei comizi dei tribuni militari sta in stretto rapporto con un racconto che non è autentico.
      Si narrava infatti che fra i primi tribuni militari eletti nei comizi vi fosse il giovane Tito Manlio, perchè con mirabile esempio di pietà figliale, aveva impedito che il tribuno della plebe Q. Pomponio intentasse processo a suo padre, il dittatore dell'anno precedente. La minaccia di un processo da parte di Pomponio presuppone, come avemmo occasione di notare anche testé a proposito delle varie dittature di Camillo, una podestà di cui i tribuni della plebe non erano ancora investisti, e che conseguirono lentamente, dopo la dittatura di Q. Ortensio, verso il 287-285 a. C. La menzione delle minaccie fatte pochi anni prima dai tribuni a Camillo induceva di già Livio a dubitare della veridicità di quel racconto, e non può infatti cader dubbio che, soprattutto per il periodo di cui ci occupiamo, l'operato di un dittatore fosse al coperto da qualunque responsabilità e rendiconto anche dopo l'abdicazione. (*) Il processo contro L. Manlio era, è vero, messo in relazione con la severità con cui egli avrebbe fatto le leve durante la guerra contro gli Ernici, ovvero con l'aver egli violato la costituzione allungando di qualche giorno il termine in cui spirava il suo imperio. (2) Ma dalle stesse parole di Livio appare chiaramente che mentre, secondo unaessere una novità: u propter Macedonicum belluin ma, visto con quanta frequenza Roma si trovasse davanti a guerre minacciose, non è escluso che alla regola si sia derogato altre volte. Certo nel 168, Liv. XLIV, 21, 1, con un senato consulto, si stabili che i tribuni delle otto legioni venissero rinominati metà dal popolo e metà dai consoli. Anche la notizia di Livio per l'anno 311 si trova incastrata fra dati di dubbio valore, che esaminiamo al cap. VIII e presuppongono quell'ordinamento stabile delle quattro legioni, che conviene a tempi posteriori. L'indicazione liviana sui sedici tribuni a populo „ non corrisponde del resto con quella sui quattordici tribuni iuniori eletti parte dal popolo, parte dai consoli di cui parla Polibio, VI, 19, 7, il quale li distingue dai dieci più anziani. Su ciò v. oltre al cap. VIII.
      (l) Ciò ò presupposto dalla stessa tradizione anche per il 325 a. C., ove parla del dittatore Papirio, Liv. Vili, 35, 5. Quando l'autorità illimitata dei dittatori abbia realmente cominciato a cedere davanti alla intercessione tribnnicia vedremo oltre. Sulla irresponsabilità del dittatore v. Mommsen, voon. Staatsrecht, I2,
      p. 675.
      (2j Liv. VII, 3, 9; 4; Cic. HI, de off. 31, 112.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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