Storia di Roma di Ettore Pais

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      le dittature di l. manlio e di m. furio.
      versione, L. Manlio avrebbe abdicato in seguito alle minaccie dei tribuni, stando ad un'altra, egli si sarebbe spontaneamente ritirato. Questa doppia versione sta certamente in rapporto con la strana notizia di Livio che L. Manlio, nominato dittatore in tempo di pestilenza per figgere il chiodo nel tempio di Giove Capitolino, avrebbe invece atteso a fare le leve militari in vista della guerra contro gli Ernici, guerra che nelle tradizioni a noi pervenute figura invece come un'impresa condotta da un Claudio, ovvero da un Sulpicio. (x) In breve, rispetto a questa come ad altre dittature, ad esempio a quella di Mamerco Emilio ed alla legge di costui sulla censura (434 a. C.), mentre una tradizione parlava di nomine fatte in causa di religione, altre discorrevano di magistrati eletti per imprese militari. (2) Vi era adunque una doppia redazione rispetto alle dittature di L. Manlio come di M. Furio Camillo. Tanto per il primo quanto per il secondo si affermava che erano stati creati in causai1) Nel racconto di Livio, VII, 7 sg., è chiaro infatti che sono fuse due tradizioni, v. s. p. 129. E assai probabile che, accanto alle versioni che discorrevano dei Claudi e dei Salpici, vi fosse quella che la guerra ernica attribuiva ad un Manlio, v. n. sg. Rispetto al dittatore del 434 a. C. v. s. 34; cfr. al cap. IX e nelPelenco dei dittatori.
      (2) Livio, VII, 3, 9, dopo aver detto che L. Manlio fu fatto: u davi figendi causa, „ ossia per far sedare la pestilenza, aggiunge: qua de causa creatus L. Manlius, perinde ac rei gerendae ac non solvendae religionis gratia creatus esset, bellum Hernicum adfectans, dilectu acerbo inventutem agitavit; tandenique omnibus in eum tribunis plebis coortis, sen vi seti verecundia victus, dictatura abiit Il Mommsen, roem. Staatsrecht, II2, p. 158, n. 1, reputa bensì falso il racconto rispetto alla intercessione tribunicia, ma crede che L. Manlio avesse volontariamente abdicato. A me sembra che tutto il racconto, o meglio, che ambedue le versioni siano spurie. Quanto la tradizione suppone rispetto alle leve militari del 363 risponde alle condizioni storiche di età assai posteriore (v. ad es. agli anni 151 e 138, Liv. ep. XLVIII; LV), anziché al non limitato tt iniperium „ dei consoli e dei dittatori anteriori al tempio di Manio Curio e di Pirro (v. ad es. Liv. ep. XIV; Val. Max. VI, 3, 4j. Non va poi taciuto che la storia del dittatore Manlio, ossia del comando tenuto oltre i termini legali, e del figlio di lui ricompare in quella di Epaminonda (\\ oltre p. 173, n. 3). I/accusa fatta a L. Manlio intorno ai pochi giorni in più che avrebbe tenuto 1' u imperimi!, „ fu forse escogitata dopo il 178 a. C. in cui i tribuni della plebe, fra i quali un Licinio, volevano impedire che il console A. Manlio continuasse a tenere quel-P u imperimi! r che gli era stato prorogato, Liv. XLI, 6, 2.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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