Storia di Roma di Ettore Pais

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      cap. vi. - dall invasione gallica etc.
      eli una guerra, ovvero per sedare discordie interne. Abbiamo d'altro lato le traccie visibili di quelle memorie domestiche fra loro opposte, che le medesime gesta assegnavano ai Furi vincitori dei Galli, riordinatori dei ludi Romani, istitutori del collegio di Giove Tutore sul Capitolino, ovvero ai Manli uccisori di guerrieri galli, chiamati a far cessare la pestilenza con l'affissione del chiodo nel tempio di Giove Capitolino. Non è casuale che alla dittatura di M. Furio Camillo succede la pretura del figlio Spurio Furio, così come a quella di Manlio, fra i primi " tribuni militum a populo, „ tien dietro il figlio Tito. (*) Ed è certamente artificiale la coincidenza fra la data assegnata alla prima elezione popolare di codesti tribuni e quelle fissate per l'arrivo dei plebei al consolato (366-362), per il duello del 367 o del 361, con cui T. Manlio, il figlio del dittatore del 362, si sarebbe illustrato. (2) Questo duello non pare diverso dall'altro che si dice T. Manlio sostenesse nel 340 a. C., di cui si trova forse traccia anche per il 295. E certo ad ogni modo che la severità del dittatore L. Manlio del 363, al pari di quella del figlio di lui T. Manlio, che nel 340 avrebbe fatto uccidere il proprio figlio reo di avere violata la disciplina militare, sono anticipazioni di ciò che compì T. Manlio Torquato, il fiero coevo di Annibale, che fece realmente uccidere suo figlio. Ed a costui venne dato quel cognome di " Imperiosus, „ che si diceva avesse avuto per il primo il dittatore del 363 a. C. (3)
      (*) Cfr. su ciò al cap. Vili.
      (2) Non va infatti dimenticato che il duello di M. Manlio nel 367 a. C., secondo alcune versioni, Liv. IV, 42, 3, sarebbe avvenuto essendo dittatore M. Furio Camillo. I duelli dei Manli e dei Valeri vanno considerati dallo stesso punto di vista delle gesta dei Marcì, dei Tempairi, dei Cedici, dei Deci, dei Tulli, dei Marci, contrapposte a quelle dei duci a cui erano subordinati.
      (3) Che L. Manlio il dittatore del 363 a. C., avesse già il cognome di * Im-periossns, „ come affermano i Fasti Consolari Capitolini e Livio, VI, 3, 4, non può ammettersi da chi, dopo le osservazioni del Mommsen, sappia quanto sia recente l'uso ufficiale dei cognomi fra i Romani.
      Questo cognome, che dai Fasti è pure assegnato a Gn. Manlio, il console del 359 e del 357, e poi a T. Manlio, il console del 347, 344, 340, dittatore sino dal 353 e poi nel 349 (cfr. infine all'a. 320 a. C.), per dichiarazione di Livio, Vili, 7, 22 (cfr. IV, 29), sarebbe derivato dalla severità di T. Manlio console nel 340. Ma da Zonara, IS, 5 extr. è detto che T. Manlio Torquato, colui che rifiutò il consolato per il 210 a. C., aveva ucciso il figlio. Codesto T. Manlio detto:


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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