Storia di Roma di Ettore Pais
168
cap. vi. - dall'invasione gallica etc.
Altri elementi appartengono invece ad età più recente. Fra questi dobbiamo enumerare le leggi censorie di Camillo; Popilia, la madre di Lutazio, il console del 102 a. C., fu la prima donna che venisse pubblicamente lodata dopo morte, ciò che la tradizione accolta da Livio suppone fosse stato accordato alle matrone dopo l'invasione gallica. Esponemmo pure il sospetto che non prima del tribunato di Saturnino si sia escogitato quell'Apuleio che avrebbe accusato Camillo (*) e non mancherebbero infine argomenti a chi volesse dimostrare che le agitazioni popolari dal tempo di Cinna e di Papirio Carbone, vale a dire dell'età di Siila, contribuirono a colorire, tenendo presenti le circostanze del momento, la pseudo storia delle agitazioni interne, sebbene questa fosse di già stata esornata nell'età graccana. Senza infatti accettare i criteri unilaterali di quei non pochi critici moderni che tutta la pseudo storia romana anteriore al III secolo reputano opera esclusiva di Licinio Macro e di Valerio Anziate e dimenticano quanto era già stato scritto o falsificato dai numerosi annalisti e giuristi dell'età graccana, è pur necessario riconoscere che anche codesti annalisti, che riuscirono a conquistarsi nome di chiari scrittori e che anche per ciò vediamo tra le fonti precipue, seguite o combattute da Livio ed usufruite da Dionisio, dovrebbero contribuire a colorire le gesta di questo periodo. Le agitazioni interne del tempo di Cinna, la legge Valeria sui crediti, l'uccisione del pretore Sempronio Asellione, la legge tt unciaria „ di Siila, il tribunato del più giovane Papirio Carbone erano tutti fatti che si collegavano idealmente con l'agita-
izione graccana e con la reazione succeduta in quel tempo. Essi
(l) V. s. p. 38. 11 nome della gens Apuleia, è difficile scompagnare da quello dell'Apulia, con cui i Romani cominciarono a venire in relazione solo dopo la metà del IV secolo. Il trovare un Apuleio console già nel 300 a. C. non porgerebbe più meraviglia del notare il tuscolano Fulvio fatto console nel 322, dopo la sua defezione a Roma, e del vedere edile curule nel 304 il prenestino Anicio sebbene questi: u paucis ante annis hostis fuisset, „ Plin. XH. XXIII, 17. Tuttavia sorprende che questa gente, in età assai posteriore (v. Liv. XLII, 4; XLV, 44, Polyb. XXXII, 26, 5), di rado abbia conseguito cariche notevoli; né va dimenticato quanto siano discutibili la cronologia ed i fasti degli anni 301 e 300 a.' C. Sul che v. oltre ai cap. Vili, IX; cfr. nel mio elenco dei dittatori.
| |
Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
|
Pagina (215/795)
|
da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
Camillo Popilia Lutazio Livio Saturnino Apuleio Camillo Cinna Papirio Carbone Siila Licinio Macro Valerio Anziate Livio Dionisio Cinna Valeria Sempronio Asellione Siila Papirio Carbone Apuleia Apulia Romani Apuleio Fulvio Roma Anicio Plin Polyb Fra Liv Vili
|