Storia di Roma di Ettore Pais

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      genesi della tradizione; elementi sacri.
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      che particolare o nelle linee generali ci è lecito riscontrare questo fenomeno. Possiamo tuttavia notare che la storia ed i miti ellenici non furono i soli elementi con cui vennero ornate le pseudo gesta romane del periodo che abbiamo teste esaminato. Constatammo in più di 1111 caso come Roma ereditò con i * sacra „ anche le leggende delle città vinte, e come non poco di ciò che diventò la più vetusta pseudo storia politica romana, quale storia sacra, fosse già stato anteriormente raccontato dai custodi dei templi di Tuscolo, di La-vinio, di Ardea e di Aricia. (*) Questo fenomeno non si verifica soltanto per l'età anteriore all'invasione dei Galli; esso non cessa ad un tratto. Lo noteremo anche più tardi per tempi interamente storici, (2) e tanto più dobbiamo attendercelo per il periodo successivo all'incendio gallico, in cui spesso il mito si mostra strettamente intrecciato con il fatto storico. Non è casuale che il primo tempio di Apollo in Roma sia sorto dopo la guerra con Cere, la città in cui i culti greci erano accolti con favore, dove il dio di Delfo era conosciuto già dal VI secolo; ed è comprensibile come nella leggenda di Camillo, rispetto al riscatto della preda gallica, si ritrovi un tratto che i Ceriti raccontavano come parte integrale della loro storia. (3) È del pari chiaro che dalla storia più o meno fantastica di Ardea, che porse pure occasione al divulgarsi dei miti romani di Lavinia, di Lucrezia, di Verginia, fu tolta la narrazione delle vittorie contro i Galli, che i Romani dicevano avesse conseguito il loro esule Camillo, alla testa dei cittadini di quella città.
      Analoghe osservazioni suggerisce il racconto della vittoria cheV
      Camillo avrebbe conseguito sui Volsci presso Lanuvio. E evidente che codesta narrazione non è che un mito greco che aveva trovatoaccoglienza nel tempio di Giunone Caprotina di Lanuvio, una dea
      (*) V. s. parte 1, passini.
      (2) Questo fenomeno ritroveremo rispetto all'età di Appio Claudio, il censore del 312 a. C.; (cfr. oltre al cap. Vili), e lo constatiamo con certezza rispetto al tempio della Pietas nel foro Olitorio, consacrato nel 181 a. C., v. Fest. s. v. Pietati p. 209 M; Plin. NIL VII, 121. Sull'origine della leggenda v. Hyg. fab. 254; cfr. Preller-Jordan, roem. Mytliologie, II, p. 264.
      (3) Liv. VII, 20, 9; cfr. s. p. 88.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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