Storia di Roma di Ettore Pais

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      significato di m. furio camillo.
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      rammentati dopo la presa di Veio, menzionati di nuovo in occasione della partenza dei Galli, ricordati una terza volta circa venti anni dopo, allorché scoppia quella peste in cui muore Camillo, collegati infine in tante circostanze con questo personaggio, sarebbero di già stati istituiti dal re Tarquinio. Ciò è perfettamente naturale; dal vecchio dio del colle Tarpeio, che avrebbe fatto fare le fondamenta del nuovo tempio di Giove Capitolino, si dicevano ordinati quei " ludi Romani „ che con il culto di Giove Capitolino erano strettamente connessi. E poiché nelle antiche cerimonie ro-
      Così all'età dei Tarquinì fu riferita la storia del prodigio del capo di Olo, che, secondo Fabio Pittore apd Arnob. VI, 7 = fr. 12 P, era di Olo Vulcentano, personaggio che va certo identificato con Vulca veiente, l'artefice a cui Tarquinio Prisco avrebbe dato l'incarico di fare la statua fittile di Giove Capitolino, Plin. Mi. XXXV, 127, (cfr. Dion. Hal. IV 59 sgg.; cfr. s. parte I, p. 352). La guerra veiente, di poco anteriore all'invasione gallica, ò anticipata ai primi anni della repubblica (per tacere delle guerre veienti, di Romolo, di Anco etc.) allo stesso modo che al 480 ed agli anni successivi è riferita la storia dell'impresa dei Fabì, impresa che in parte si identifica con la storia della disfatta dell'Allia, in parte con quella della guerra tarquiniense del 357 a. C. (v. s. p. 515 sgg. cfr. parte I, p. 30).
      I ludi di cui si parla a proposito della guerra veiente del 438 e del 403, Liv. IV, 17, 3; V, 1, 4, non solamente sono una sola cosa con i ludi veienti connessi con la porta Ratumena, ma sono identici con quelli capitolini, che si dicono istituiti da Camillo dopo la partenza e la vittoria sui Galli nel 390, Liv. V, 50, 4, ludi che, riformati ed accresciuti, figurano ancora una volta per il tempo in cui i plebei ottengono il consolato, ossia due anni prima che Camillo muoia,
      Liv. VI, 42, 13; VII, 2 sqq.
      Occorre poi appena ricordare (v. s. p. 149, n. 4) che Tarquinio, che fonda il Campidoglio e istituisce i ludi romani, non è che lo stesso dio del colle Tarpeio. Si spiega quindi come i ludi a Capitolini „ fossero ancora detti u Tarpeii „ nel li secolo a. C., Calp. Pis. apd Tertull. de spect. 5. = fr. 7 P; ed è pur chiaro che l'aneddoto del veiente Ratumena, che con la corona e la palma giunge da Veio e cade dal cocchio davanti al Campidoglio di fronte alla fittile quadriga di Giove, la quale era stata del pari portata da Veio, allude all'arrivo della statua fittile di Giove Capitolino. La stessa divinità è detta Tarquinio, Giove, Leucesio, Summano, Vulcano e forse anche Ratumena, come Servio Tulio è detto Mastarna, Gaia Cecilia è chiamata Tarquinia e Tanaquilla; e così Fauno è detto Iuno e Luperco (Marte era chiamato Numiterno, v. CIL. X, 5046). Sulle ragioni di ciò dirò in seguito. Qui mi limito ad osservare che da Plinio, NIL Vili, 161: u maius augurium apud priscos plebeis circensibus excusso auriga ita ut si staret in Capitoli uin eueurrisse equos [a]edemque ter lustrasse maximum vero eodem per-


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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