Storia di Roma di Ettore Pais

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      m. furio camillo ed il campidoglio.
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      situato non sul colle che più tardi ebbe questo nome, bensì verso l'estremità settentrionale del Quirinale, colle che nell'età più vetusta da un breve e stretto avvallo era separato dal monte Tarpeio. Il vecchio Campidoglio, accanto al nuovo, sino al I secolo a. C. almeno, continuò a ottenere culto ed onori tanto dai Romani quanto dai popoli forestieri soggetti od amici a costoro. (*) Ciò significa che nei tempi più vetusti era realmente esistito un altro Campidoglio, il quale non era ancora la sede del massimo culto di tutti i cittadini, comprendendo fra costoro quelli che abitavano il Palatino; e questa conclusione è confermata dalla circostanza che il nome più recente di Capitolino finì per sostituirsi al più antico di monte Tarpeio. La divinità più vetusta di questo monte era infatti Tarpeia, il cui significato religioso venne travisato nella leggenda della donzella che avrebbe tradita la rocca. Essa, lo dicemmo a suo luogo, era la Vesta di quel monte, come Caca lo era stato del Palatino, Cecilia del Quirinale. Accanto a Tarpeia era onorato non già Giove Ottimo Massimo, bensì il dio del fuoco che con il duplice nome di Summano e Vulcano, continuò ad esservi ricordato anche in età posteriore, dio che in origine non era diverso da Tarpeio, il padre della vergine Tarpeia, che fu poi trasformato nei re Tarquinì. La figura del quinto e del settimo re di Roma fu sdoppiata di nuovo in quel Tarpeio Capitolino, che ricompare nella serie dei più antichi consoli o tribuni di Roma; ed alla stessa guisa la vergine Tarpeia, Taracia, o Tarquinia, venne riferita all'età di Romolo e di Numa, ai primi decenni della repubblica, ovvero al tempo successivo al decemvirato. (2) Il colle Tarpeio cangiò il vecchio nome con quello destinato a diventare più glorioso di Capitoti Varr. (/. I. L. V, 158 : u clivus proximus a Flora susus versus Capitolimi vetus, quod ibi sacellum Iovis, Iunonis, Minervae, et id antiquius quam aedis quae in Capitolio facta Marti al. V, 22, VII, 73; Not. Reg. VI; CIL. VI, 373; 374; Not. di Scavi, 1887, p. 321; cfr. Mommsen, ad CIL. I, p. 170; Huelsen, nel Rhein. Mas. 1894, p. 408. II a Capitolium Vetus, „ secondo P opinione dei topografi moderni più autorevoli, sarebbe esistito sul ciglione del Quirinale fra il tempio di Quirino e l'attuale palazzo Barberini. Ma su ciò avrò occasione di ritornare.
      (2) V. s. parte I, p. 373.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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