Storia di Roma di Ettore Pais
mcap. vi. - dall'invasione gallica etc.
lino: ina con ciò la vecchia denominazione non scomparve del tutto. Essa rimase a determinare in modo particolare quella parte del colle dove la dea Tarpeia era stata onorata; quivi il culto di costei continuò a sussistere; ogni anno infatti vi venivano compiute sacre cerimonie in suo ricordo. (*) L'immagine di questa dea distinta dal cognome di Medullina, cognome che ricorda quello dei più vetusti Furi, venne conservata nel tempio di Giove Capitolino, (*) allo stesso modo che la statua di Summano continuò per molto tempo ad ornare la fronte di questo tempio. (3) E che il culto di Giove Capitolino non fosse il massimo fra quelli nazionali prima dell'assedio gallico è provato dal fatto che il feriale antichissimo romano sa bensì di Vulcano e di Giunone, ma non conosce una festa speciale per la triade Capitolina, non ha un giorno distinto per festeggiare Minerva. (4) Con ciò infine pienamente si accorda il fatto che il colle Capitolino non fa parte dell'antichissimo Settimonzio.
') Calp. Pis. apd Dion. Hal. II 40; cfr. Mommsen, ad CIL, P, p. 309, ad Id. Febr.
(¦') Fest. p. 363 M, s. v. Tarpeiae esse effigieni; [Plut.] intraìl. min. 19; cfr. nel mio voi. di complemento quanto dico su Tarpeia.
Cic. de divinai. I, 10, 16: tf cum Summanus in fastigio Iovis Optimi Maxumi, qui tum erat fictilis e caelo ictus esset cet. r; cfr. Ovid. fast. VI, 731; Liv. ep. XIV. Si veda anche Plin. XII. XXIX, 57; II, 138. Anche nel nuovo tempio al Circo il culto di Vulcano era unito con quello di Summano, Liv, XXXII, 29, 1. A quanto qui ed in seguito osservo si aggiunga ciò che fu già notato sopra, parte I, p. 352; 370 sgg.; 475 sgg.
(4) Sui rapporti del culto di Minerva con quello di Marte dico nel volume di complemento; sul tipo della triade Capitolina nelle monete; v. oltre p. 190, n. 2.
Certo non testimonia un'età vetustissima il titolo falisco, CIL. XI, 307S, ili cui si fa menzione di Giove, di Giunone e di Minerva, a cui mandarono un douo i Falisci che erano in Sardegna, dacché questo titolo, nella migliore delle ipotesi, non è anteriore al secolo III. E anche evidente che se Varrone, d. 1. l. V, 158, afferma che nel * Capitolium vetus r vi era il a sacellum Iovis, Iunonis, Minervae, „ ciò prova solo che il culto di codesto tempio venne riformato a somiglianza di ciò che era stato fatto rispetto al più noto e più recente Campidoglio, dove alle oche sacre a Giunone succedettero con il tempo i pavoni sacri ad Hera. cfr. Roscher, nel Le.r. f. Myth. II, p. 593; 721 n. Lo stesso vale per il tempio di Minerva, di Giunone Regina e di Giove Libertas nell'Aventino, Aug. res. gest. IV, 6, dato che Augusto accenni realmente ad un solo tempio di queste tre divinità, dacché nulla corroborerebbe al caso l'ipotesi del Mommsen, ad. ì.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (231/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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