Storia di Roma di Ettore Pais

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      18Gcap. vi. - dall'invasione gallica etc
      della loro Città, e nulla esclude che quest'ultimo colle sia stato realmente occupato da quelle genti sabine che, verso la metà del V secolo, abbatterono la signoria etnisca nella Campania e nel Lazio. La tradizione dichiara che il Capitolino, al tempo dell'assedio gallico, era abitato da varie famiglie, e non v'è ragione di negar fede a tale affermazione; tutto anzi contribuisce a farla giudicare come uno dei pochi dati di carattere autentico. La circostanza che i Galli, i quali pur si impadronirono del Palatino, si arrestarono davanti alle difficoltà naturali della pendice occidentale del Quirinale, ossia della rupe Tarpeia, dovette naturalmente mettere in maggior rilievo il valore strategico di codesta parte del colle, lambito in origine dalle acque più o meno ristagnanti del Tevere e separato, dalla parte settentrionale del Quirinale, da un avvallo che venne artificialmente approfondito nel luogo dove man mano si scavarono le " lautumiae „. Il fatto che i Romani ivi assediati dai Galli poterono più o meno a lungo resistere, dovette accrescere il concetto della potenza del dio che aveva in tutela questa parte del colle; (x) e tale prestigio fu forse aumentato anche da ciò, che fra le genti che lo abitavano e che furono poi chiamate a formare il collegio di Giove Tutore, v'erano alcune delle più cospicue famiglie patricie, ossia i Manli, i Quinzì, gli Appi Claudi e forse i Sulpicì. (-)
      (*) Che le singole alture dei vari colli romani avessero un a templum „ sacro ad un dio distinto, risulta nel modo il più evidente, oltre che da un'infinità di passi che è inutile riferire, dal documento della processione degli Argei.
      Varr. d. I. L. V, 45 sqq.
      (2) V. s. p. 83, n. 4. Certo ai piedi del Campidoglio si trovavano le tombe dei Claudi, Suet. Tib. 1. Che anche i Sulpicì avessero le loro case nel Capitolino potrebbe forse ricavarsi dallo stesso racconto della difesa fatta del colle Capitolino dal tribuno Sulpicio. Questa non sarebbe certo prova definitiva; ad ogni modo non costituisce un impedimento l'esistenza nell'età imperiale di un 14 vicus Sulpicius „ presso le terme Antoniniane.
      A credere che le pendici del Campidoglio fossero abitate nella seconda metà del IV secolo, pare ci debba indurre la storia della casa dei Meni, la quale, prima del tempo di Catone il vecchio, e probabilmente sino dal 338, ossia dal tempo del noto console Menio (v. al cap. sg.) era così vicina alla colonia Menia da potersi, così ci è detto, congiungere con tavole volanti, [Asc.] divin. in Caec. 16, p. 120 0; Porphyr. ad Horat sat. I, 3, 21.
      Che il Capitolino facesse parte del Quirinale ancora nel III secolo mi pare


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




Città Campania Lazio Capitolino Galli Palatino Quirinale Tarpeia Tevere Quirinale Romani Galli Giove Tutore Manli Quinzì Appi Claudi Sulpicì Argei Campidoglio Claudi Suet Sulpicì Capitolino Capitolino Sulpicio Sulpicius Antoniniane Campidoglio Meni Catone Menio Menia Asc Caec Porphyr Horat Capitolino Quirinale Tib