Storia di Roma di Ettore Pais
198 cap. vi. - dall'invasione gallica etc.
che Ja guerra del 503 e del 502 contro Suessa Pomezia è collegata con la defezione di tale città e della vicina Cora a favore degli Aurunci e con la pretesa campagna contro quest'ultimo popolo. Gli Àurunci vennero invece per la prima volta in rapporto coi Romani nel 315 a. C., ossia al tempo di L. Furio Camillo e di Gn. Manlio. (*) I risultati già conseguiti sono confermati dai dati relativi alla egemonia dei Romani sulla gente latina. Abbiamo infatti osservato come il tempio di Giunone Moneta, al pari delle guerre volsche e galliche, sia collegato tanto con M. Manlio Capitolino e con M. Furio Camillo (385), quanto con L. Furio e T. Manlio (315), e come con ambedue i Camilli sia pur connessa la storia dei prodigi del lago e del monte Albano, sia che si parli dell'acqua che avrebbe innondato la pianura sottostante ai tempi dell'assedio di Veio, sia che si discorra della pioggia di sassi e degli altri miracoli che sarebbero stati notati nel 345. (-) Questi elementi hanno una stretta relazione con la egemonia dei Romani sul Lazio e con la loro direzione delle Ferie Latine. Prima della metà del IY secolo, i vari gruppi delle città latine, le varie minori e maggiori confederazioni di codesta gente, si solevano raccogliere a Tuscolo, (8) ovvero presso il tempio di Afrodite fra Lavinio ed Ardea, oppure presso Aricia o nel boscoV
di Diana Nemorense od alla sorgente della dea Ferentina. (4) E persicuro di commercio marittimo e di pirateria. Con il che non va escluso che essa, a parte codesta comunicazione fluviale, non potesse avere rapporto diretto con il mare, verso la regione detta poi u Clostra Romana, „ v. Plin. XII. Ili, 57 che rammenta accanto un * fluvius Nymphaeus, „ ossia verso la regioue dove oggi è il lago di Fogliano.
Sulla data assegnata alla colonia di Setia v. s. p. 29, n. 2; cfr, al cap. IX.
(A) Liv. II, 16 sq.; Dion. Hal. VI, 32. Se la confusione di Suessa Aurunca con
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Suessa Ponietia abbia contribuito ad anticipare nei primi anni della repubblica la guerra contro gli Ausones ed Aurunci, (v. s. p. 132, n. 1), ovvero se a ciò abbia dato occasione un fatto più complesso, discuteremo in seguito. Qui mi limito a notare che, riconosciuta Pauticipazione dei fatti della metà del IV secolo che furono riferiti al principio del V, si spiega meglio come mai, dopo la pretesa guerra contro Pomezia del 495 a. C., si dica: * Latini auream coronali] Iovi in Capiolium mittunt, „ Liv. II, 22, 6.
(2) Liv. VII, 28.
(3) Plin. XII. XVII, 242.
(4) Cfr. oltre p. 202, n. 2.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (245/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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