Storia di Roma di Ettore Pais

Pagina (246/795)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      IL CAMPIDOGLIO E LE GENTI LATINE
      199
      sè stesso più che probabile che sino da tempi vetustissimi la vetta
      *
      del più alto colle albano fosse oggetto di culto da parte di tutti gli abitatori delle sottoposte città latine, allo stesso modo che l'Olimpo, il monte Liceo, la vetta del monte di Enna e di Erice divennero di buon'ora centri religiosi delle genti della Tessalia, dell'Arcadia, e della Sicilia. Tuttavia non poteva vantare simile antichità, come la tradizione suppone, la direzione romana delle Ferie Latine, che si facevano sulla cima del monte Albano. E poiché ci è affermato che solo sin al 340 ed alla battaglia di Sinuessa, in cui i Latini vennero sconfitti da T. Manlio, sarebbe durato il costume di adunarsi al bosco della dea Ferentina, (l) è naturale pensare che la trasformazione politica di cui qui ci occupiamo si sia compiuta dopo quella vittoria che pose realmente i Romani alla testa della confederazione latina. Si comprende come i sacerdoti e gli antichi uomini di Stato di Roma, per rendere più vetusta e veneranda l'origine di tale egemonia nelle feste di tutti i popoli confederati, favoleggiassero intorno alla discendenza del loro fondatore dai re della mitica Alba, ed il culto della Vesta romana col legassero con quello dell'albana. (*) È del pari comprensibile perchè il Giove adorato sulla vetta del Monte Albano in tutti i modi cercassero di annodare con il Capitolino; è manifesto per quali motivi nei libri rituali, il colle Tarpeio o Capitolino venisse chiamato pure " Latiaris, „ perchè le ferie Latine avessero stretta relazione con quelle che si facevano negli stessi giorni a Roma. (3) Infine s'intende perchè, una generazione dopo la vittoria sui Latini, il console Spurio Carvilio davanti al tempio Capitolino fece erigere una statua colossale di Giove, visibile dal tempio di Giove Laziare sul monte Albano e perchè in quest'ultima località, a somiglianza di ciò che si era già fatto sulla rocca Capitolina, si elevò in seguito un tempio a Giunone Moneta. (4)
      (1) Cinc. apd Fest. p. 241, s, v. praetor; cfr. Liv. VII, 25, 5.
      (2) V. s. parte I, p. 201 sgg.
      (3) Plin. XIL XXVII, 45.
      (4) Plin. XH. XXVIV, 43: * fecit et Carvilhis Iovem qui est in Capitolio victis Saninitibus sacrata lege pugnantibus et pectoralibus eorum ocreisque et


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

Pagina (246/795)




da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




Olimpo Liceo Enna Erice Tessalia Arcadia Sicilia Ferie Latine Albano Sinuessa Latini Manlio Ferentina Romani Stato Roma Alba Vesta Giove Monte Albano Capitolino Tarpeio Capitolino Latiaris Latine Roma Latini Spurio Carvilio Capitolino Giove Giove Laziare Albano Capitolina Giunone Moneta Cinc Fest Plin Plin Carvilhis Iovem Capitolio Saninitibus Liv