Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAP. VI. - DALLINVASIONE GALLICA ETCe aveva esortato i Romani a restaurare le mura e le porte della Città. La sciagura toccata ad essi, l'essersi salvato bensì il Campidoglio, poi l'esser stata devastata la Città quadrata del Palatino dipendeva adunque non già dalla minor potenza del dio di quell'ultimo colle, bensì dal non aver i Romani ascoltato la voce divina. (l) Il tempio di Giove Capitolino finì per esser strettamente collegato con la confederazione latina; ma per un periodo un poco più antico (e ciò ammette la stessa tradizione), anche rispetto a questo fine politico, esso fu preceduto da quello di Diana Aven-tinense, ordinato, secondo che tutto fa credere, ad imagine di quella di Aricia. (-) Che se il dio del colle Tarpeio, a partire dalla seconda metà del IV secolo, andò di giorno in giorno guadagnando nella considerazione dei Romani, ciò non esclude che nello stesso tempio di Giove Capitolino non si sia continuato a tributare culto a
      \ ulcano-Summano ed a Giunone Moneta anche dopo il tempo in\
      cui essi furono più o meno soprafatti dalla triade Capitolina sorta
      (l Cic. de divin. I, 45, 101: u ut muri et portae reficerentur; futurum esse, nisi provi su m esset, ut Roma caperetur T; cfr, Liv. V, 32, 6.
      (*) Liv. 1, 45, 2: u saepe iterando eadem perpulit tandem (i. e. Servius) ut Romae fanum Dianae populi Latini cum popolo Romano facerent. ea erat con-fessio caput rerum Romam esse, „ cfr. Dion. Hal. IV, 26; Val. Max. Ili, 3, 1. Sul rapporto con i culti di Aricia rimando a quanto ho detto s. p. I, p. 332 sgg. Occorre poi appena avvertire che se sino dal 340-338 a. C. il tempio del colle Tarpeio fosse stato il più antico centro della confederazione latina sotto l'egemonia romana, non avrebbe avuto significato il concilium di costoro nell'Aventino. Sotto questo punto di vista è meno lontana in sostanza dalla verità la tradizione che la confederazione delle genti latine fatta dal Superbo collega con il monte Albano, Dion. Hal. IV, 49, e che continua anzi a parlare del * concilium della dea Ferentina, Lrv. I, 52, 6.
      Che però anche il Capitolimi) fosse dalla tradizione messo in relazione con i Latini, oltre che dalle cose sopra dette, risulta tanto dalla tradizione dove ai Latini vinti al lago Regillo fa donare un'aurea corona a Giove Capitolino Liv. II, 22, 6, quanto dalla storia di Anuio Setino, Iav. Vili. 6 ad 340, che ricompare sotto altra forma nella storia dei ludi romani, riordinati durante la guerra Latina storia che facciamo oggetto di speciale esame nel cap. sg.
      Che il colle Aventino accogliesse le genti latine plebee superate non già al tempo dei re ^come dice la tradizione ad es. a proposito di Anco) bensì in età storica, a partire dal secolo IV, cercherò provare nel corso dell'opera.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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