Storia di Roma di Ettore Pais
SIGNIFICATO POLITICO DEL CULTO DI GIOVE CAPITOLINO.
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probabilmente per effetto di quella civiltà greca che, particolarmente dopo l'intervento dei Romani nella Campania, investì e trasformò tutta la religione latina. (*)
In conclusione le scarse indicazioni di carattere autentico, che dopo un paziente esame, ci è dato ritrovare in mezzo ad una congerie di falsificazioni di ogni genere, ci mettono in grado di asserire che l'anticipazione dell'egemonia dei Romani sui Latini sta in diretta relazione con quella relativa alla data del Campidoglio. Secondo una tradizione, Tarquinio, il dio del colle Tarpeio, il predecessore di Giove Ottimo Massimo Capitolino, avrebbe assoggettati i Latini e gettate le fondamenta del massimo tempio nazionale, che venne poi onorato anche dalla gente latina da lui soggiogata. Stando ad un'altra versione l'egemonia sui Latini, il fondamento politico delloStato, sarebbe sorta nei primi decenni della repubblica e la dedica del tempio di Giove Capitolino si collegava quindi con il primo anno della libertà. Queste due versioni vennero fra loro amalgamate dagli scrittori posteriori e diventarono ufficiali a benefìcio della politica romana, ma a danno della verità storica. Lo stesso popolo che durante la lotta contro Annibale aveva pregato gli dei che la repubblica durasse ancora o cinque o dieci anni, dopo aver superato il formidabile nemico, sul procinto di diventare il principe della terra, aspirava ad avere un'antichità tanto memoranda quanto quella che vantavano Sparta e Atene. L'artificioso parallelismo esistente fra la pseudo storia romana e quella di Atene e di Roma avemmo più volte occasione di rilevare. E perfettamente naturale che, come gli Spartani avevano fatto risalire ad età mitica i loro diritti sull'egemonia nel Peloponneso, gli Ateniesi avevano assegnata al tempo di Teseo l'origine di quell'impero marittimo che si andò formando dopo le guerre persiane, cosi i Romani anticipassero sino alla leggendaria
(1) Che sino all'impero Summano abbia continuato ad essere onorato (accanto a Giove Lapide v. s. p. 189, n. 1) nel tempio di Giove Capitolino risulta da Plinio, XH. XXIX, 57. Dalle notizie rispetto alle oche capitoline ed a Giunone Moneta (Cìc. prò Boscio Am. 20, 56; Plin. XH. X, 51; cfr. Plut. q. Bom. 98; Arnob. VI, 20; Serv. ad Aen. Vili, 652) risulta chiaro che la Giunone della posteriore triade fu preceduta da Giunone Moneta. Su ciò cfr. al cap. sg.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (252/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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