Storia di Roma di Ettore Pais

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      210 cap. vii. - dall'intervento romano nella campania etc.
      acche gli incettatori romani portassero grano nella Città desolata dalla fame e dalla peste. (*) Dopo settantasette anni dalla storiografia romana si menziona di nuovo questo popolo, e si narra che infiacchito dal lusso e dal vivere molle non seppe proteggere contro le nuove stirpi sannitiche, che discendevano dalle montagne, i consan-
      ad Aen. X, 145, che ricorda due tradizioni secondo cui Capila sarebbe stata chiamata cosi dagli Etruschi: u de viso falconis augurio, qui Tusca lingua capys dicitur „ ovvero perchè: u quidam Falco condidisset Servio serba ricordo di giuochi etimologici fatti forse da annalisti. Certo un giuoco etimologico sta a base della notizia di Strabone, V, p. 242 C, che cita Polibio, ove dice che gli Etruschi fondarono dodici città della quale una ossia Capua, olov xscpaXrjv cvo-p,ccaca Ka7rjYjV; cfr. 248 C, extr. Capua infatti non fu detta così da tt caput „. bensì, come già sapeva Livio, l. c. da u campus Livio del resto accenna all'etimologia greca dal troiano Capys, che, come fu già fatto osservare, (v. s. parte I, p. 13), venne a torto collegata con Ecateo. Che codeste etimologie derivino da fonti antiche, fa credere la menzione di Polibio apd Strab. ì. c. Polibio infatti qui come altrove può aver usufruito l'opera di Catone il quale apd Vell. I, 7, 3. considerava Capua al pari di Nola come città fondata dagli Etruschi circa duecento sessantanni prima della conquista romana.
      Sul valore dell'indicazione catoniana dal lato cronologico diremo a suo luogo. Certo parrebbe molto più degna di fede la notizia che la città etrusca si chiamò Volturno anziché Capua. Era caso frequente in Italia come in Sicilia che le città prendessero nome dai fiumi vicini (basti ricordare Roma, Buxentum, Pisaurum; per la Sicilia v. l'osservazione di Duridk a pel Stkph. Byz. s. v. 'axpayavx£s); ma non si intende come mai il nome di tt Volturnum „ da u volvere „ potesse essere dato ad una città posta come era Capua a cinque chilometri circa dal fiume omonimo. Dove oggi è Capua, nell'età romana fu Casilinum ; nome che (come potrebbe ricavarsi dall'etimo di Casinum dato da Varrone, d. I. L. VII, 29) significava tf la città vecchia Pare sia quindi il caso di domandare se i Sabelli (i posteriori Campani) che si impossessarono dell'etnisca Volturno, non abbiano ben presto abbandonata la vecchia posizione per fondare la città di Capua (oggi S. Maria Vetere) lasciando alla prima la funzione di propugnacolo. Ciò parrebbe trovar conferma dal fatto che Casilinum (la moderna Capua), come prova fra l'altro l'assenza di monete, non fu che una dipendenza di Capua.
      Nulla però pare abbia a che fare con l'etrusca Vulturno il * Vulturnnm „ dei Romani posto all'imboccatura del fiume (oggi Castel Volturno), ove essi nel 194 a. C. fondarono una colonia marittima, sebbene questo Volturno paia essere esistito da età abbastanza antica, ossia anteriore al tempo in cui Livio, XXV, 20 ; 26; XXVI, 6; XXXIV, 45, lo ricorda. Vulturnnm infatti, dalla sua positura non meno che dai dati su lei tramandati, appare esser stato per Casilinum e Capua ciò che Ostia fu per Roma.
      (') Liv. IV, 52, 6 ad a. 411 a. C.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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