Storia di Roma di Ettore Pais

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      i sanniti assalgono capua.
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      guinei e limitrofi Sidicini, i quali abitavano la regione settentrionale della Campania al di là del Volturno. (') I Campani, come già i
      (1) Che i Sidicini fossero di stirpe simile ai Campani è detto espressamente da Strabone, V, p. 287 C : "Oaxoi KapjiavaW sfrvoc; sxXsXoitió^. Concordano le più antiche monete di Teanum del IV secolo: 44 Tianud Sidicinud, „ Head. hist. mini. p. 36, ed il nome stesso di Teano, lor capitale, che ricompare nella Apul ia vTeannm o Teate Apuluin; e fra i Marruccini Teate = Chietiy. Al territorio dei Sicinini apparteneva forse per un tempo anche Cales (cfr. Liv. XXVI, 9). Che se Cales passava per paese ausonico, v. Paul. ep. Fest. p. 18 M, s. v. Ausoniam, in ciò non v'è contraddizione, dacché sebbene vi fossero quelli che distinguessero gli Opici, dagli Ausoni, dai Sidicini (di costoro infatti si fa menzione nelle corrotte parole ol 8' sxsCvoog di Strabone, V, p. 242 C, come ha visto il Nilse, nel rhein. Mus. XXXVIII, p. 575) questi tre nomi vanno certamente riferiti a popoli della medesima stirpe (cfr. anche la mia Storia d. Sicilia e d. Magna Grecia, I, 34 sgg.) A vedere nei Sidicini un ramo più recente che avrebbe invasa la pianura Falerna, verso il tempo in cui i Campani avrebbero fondato Capua, potrebbe condurre renumerazione straboniana, in cui i Sidicini hanno il terzo posto e la menzione delle loro lotte in età storica contro gli antichissimi Ausoni od Aurunci di Suessa e probabilmente anche di Cales.
      Ad un'ulteriore estensione del nome e della potenza dei Sidicini accennerebbe la notizia di Livio, VIII, 22, che, parlando di Fregelle posta non lungi dalla confluenza del Li ri con il Trerus (Sacco), dice: 44 Sidicinorum is ager, deinde Volscorum fuerat „. Il Mommsen, ad CIL. X, p. 546; cfr. p. 471, considerando che Dionisio apd Stbph. Byz. s. v. psysXXa, dice di codesta città àp^alov ^v "Otuxwv, ìtzs'.zol OòXoóaxcov èyévsTo e che il nome dei Sidicini (v. ad es. Cìc. Phil. 11,41, 107) era proprio di quelli di Teanum Sidicinuni, reputa che Livio abbia errato. Che Livio abbia errato invertendo l'ordine cronologico dei Volsci e dei Sidicini sembra evidente; ma non trovo strana la menzione di Sidicini nella regione dei Liris. Le poche notizie su questo popolo ce lo fanno apparire come irrequieto e solito a turbare la pace dei vicini (cfr. Liv. Vili, 17, 2: 44 quia totiens iam Sidicini aut ipsi moverant bellum aut moventibus auxilium tulerant aut causa armo-rum fuerant „). All'efficacia politica dei Sidicini anche in età meno lontana sulla regione dove era Fregelle, accennano inoltre quelle monete del III secolo aventi impressa la testa di Pallade e nel rovescio un gallo, monete che testimoniano relazioni con Cales, Suessa Aurunca, Caiatia, Napoli, Aquinuni e Telesia e per quel che pare anche con Venafro. Non credo quindi si debba senz'altro respingere la notizia di Livio, e non vedo sia erronea quella pure isolata in cui si accenna ai Sidicini occupatoli di Cales. Il silenzio degli altri autori rispetto a queste notizie prova nulla. Dal solo Strabone, V, p. 252 C, sappiamo degli abitatori del Piceno trasferiti nella valle del Silaro; dalla sommaria descrizione delle coste del Pseudo-Scilace, 9 sq. ignoreremmo invece l'esistenza di Ausoni o di Aurunci fra il paese dei Volsci e la Campania. Forse nelle fonti comuni di Livio e di Dionigi si diceva che Fregelle in origine era stata degli Opici-Ausoni, poi

Storia di Roma Parte Seconda di Ettore Pais Carlo Clausen Torino 1899 pagine 746

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche

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