Storia di Roma di Ettore Pais

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      214 cap. vii. - dall'intervento romano nella campania etc.
      presso Tarracina, si ribella apertamente. I sollevati chiamano a sè i malcontenti nei paesi che percorrono, aprono le carceri e minacciosi muovono verso Roma. (l) Giunti nel territorio tuscolano sorprendono il patricio T. Quinzio (un valoroso, che diventato zoppo per una ferita si era ritirato a vivere lungi dalla Città ed era tutto intento alle rustiche occupazioni; essi l'obbligano, suo malgrado, a diventare loro capitano. (*) II senato crea dittatore M. Valerio il quale trova i ribelli ad otto miglia della città sulla via che fu poi detta Appia. (3) Costui ricorda loro la patria e quanto egli stesso e la sua gente avessero fatto a beneficio della plebe. Le sue parole e l'aspetto dei concittadini addolciscono le ire, e Tito Quinzio, che molto più dei suoi era desideroso di pace, viene facilmente a patti con il dittatore. Ormai i ribelli abbracciano i concittadini e il dittatore recatosi a spron battuto a Roma, dal senato e dal popolo adunato nel bosco Petelino ottiene un decreto di amnistia. (4) Oltre a ciò, secondo alcuni scrittori noti a Livio, il tribuno L. Genucio avrebbe in quella occasione richiesto che si dichiarasse illecita l'usura, che non si potessero eleggere a magistrati le stesse persone se prima non fossero trascorsi dieci anni; che nessuno coprisse contemporaneamente due cariche; e che infine si potessero nominare fra i plebei-ambedue i consoli. Se però tutte queste proposte fossero state o 110 approvate non sapeva affermare lo storico Patavino, il quale aggiunge che v'erano tradizioni più antiche, secondo cui assai diverso sarebbe stato il corso degli avvenimenti. (5)
      con età assai anteriore, con il tempo della presa di Yeio, la sostituzione dei manipuli „ alle antichissime " phalanges Se non che anche il racconto di Frontino relativo alle guerre sannitiche si riferisce a fatti per lo meno sospetti. Sul che v. oltre al cap. Vili e sgg.
      (l) Questi particolari sulle carceri e sull'eccitamento alla ribellione dei paesi che attraversavano sono dati da Dionisio, XIX, fr. 3, e da Appiano, Samn. 1.
      (*) Liv. VII, 39, 11. Quinzio è ricordato anche dall'Auct. de vir. ili. 29.
      (3) Cosi Liv. VII, 39, 16. Secondo Appiano, Samn. 2, il dittatore Valerio pone il suo accampamento sui monti Albani, ad una giornata di cammino da Roma.
      (4) Del bosco Petelino fa ricordo Livio, VII, 41, 4.
      (5) Liv. VII, 42, 2: u praeter haec invenio apud quosdam L. Genucium tribunum plebis tulisse ad plebem ne tenerare liceret ; item aliis plebei scitis cautum, ne quis eundem magistratum intra decem annos caperet, neu duos ma-


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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