Storia di Roma di Ettore Pais

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      la guerra contro i latini ed i campani
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      giunti solo a battaglia finita. (l) Anche i Lanuvini si sarebbero mossi assai tardi in aiuto dei Latini; ma, quando una parte di essi non aveva ancora finito di varcare le porte della città, avuta notizia della vittoria romana, sarebbero tornati addietro. (-) I Latini, che avevano cercato riparo a Vescia, sono da Numisio incuorati ad una nuova battaglia, ma il console Torquato li sconfigge di nuovo a Tri-fano, località situata fra Sinuessa e Minturne : (3) essi fanno allora pieno atto di soggezione, ed il loro esempio è seguito dai Campani. Comincia ora la vendetta Romana: i Latini vengono privati diuna parte delle lor terre, e l'agro Falerno posto a nord del Volturno
      ?
      è assegnato in diversa misura alla plebe romana. L'agro latino è diviso a due iugeri per testa; dell'agro Fri vernate si assegna in proporzioni maggiori, il campo Falerno a tre iugeri per ciascuno. Sipremiano invece i cavalieri Laurenti, che fra i Latini erano stati fedeli, ed i campani. Con i primi rinnovano i Romani l'antico trattato d'alleanza; ai Campani si accorda la cittadinanza romana; sono
      è però lecito conchiudere che ignorasse i molti particolari della redazione liviana.
      > _E lecito ricavare invece la conclusione opposta. Negli Atti Trionfali Capitolini si registra il trionfo di Manlio: u de Latineis, Campaneis, Sidicineis, Aurun-ceis XV kral) lunias
      (l) Liv. Vili, 6, 8: tt consulesque duobus scriptis exercitibus per Marsos Pae-lignos profecti adiuncto Samnitium exercitu ad Capuani quo iam Latini sociiqne convenerant castra locant „ : cfr. invece 11, 2: * Romanis post proelium demum factum Sanmites venisse subsidio, expectato eventu pugnae apud quosdam auctores invenio Anche secondo la fonte di Dionisio, XV, fr. 4; il console Manlio attende vanamente l'aiuto dei Sanniti, che giunge tre o quattro giorni dopo, cfr. ib. 8.
      (8) Secondo ogni probabilità deriva da fonte assai recente e non da sincero ricordo di vetusti avvenimenti quanto Livio, Vili, 11, 3, narra rispetto al pretore lanuvino Milionio, che informato della sconfitta e ordinando di ritornare addietro ai suoi che avevano appena ed in parte varcate le porte, avrebbe detto: * prò paulula via magnani mercedem esse Romanis solvendam „; e non vedo quale indizio dia occasione all'Ihne, roem. Geschichte, I2, p. 342, n. 1, di supporre che derivi dalle * Origines „ di Catone. Livio stesso con le parole: * di-xisse ferunt „ mostra di non garantire l'autenticità del racconto; cfr. simili restrizioni rispetto al fantastico racconto di Annio Setino, Vili, 6, 3, racconto che discutiamo oltre.
      O Liv. Vili, 11, 11.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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