Storia di Roma di Ettore Pais
la guerra contro i latini; le rogazioni publilie. 221
i Quiriti; che il senato prima e non dopo la votazione, esponga il suo parere sopra le leggi che dovevansi approvare nei comizi cen-turiati; infine che, essendo già lecito alla plebe di crearsi fra i suoi tutti e due i consoli, si possa agire in tal modo anche rispetto all'elezione dei censori. (l) Nel 338 invece si discorre daccapo di lotte contro i Latini. Il console C. Menio assale all'improvviso le forze degli Aricini, dei Lanuvini, dei Yeliterni, e degli Anziati, mentre si congiungevano presso il fiume Astura e li vince. Il collega patricio L. Furio Camillo conduce a fine l'assedio di Pedum, non più sostenuta da tanti popoli, ma sempre aiutata dai Prenestini e dai Tibnrtini. Quest'ultimi sono sconfitti; Pedum è presa da Camillo, il quale con il collega conduce in giro l'esercito vincitore per il Lazio, e nelle varie città pone presidi romani. I due consoli trionfano e vengono loro innalzate statue equestri nel foro; del nome e della vittoria di Menio serbò lungo tempo ricordo una colonna eretta nel Comizio. (*)
Il senato delibera quindi intorno alla condizione dei vinti. Il console L. Furio Camillo dà miti consigli che si accettano in massima; tuttavia si prendono provvedimenti diversi per ciascuna città. Dalla tradizione non è riferita con quella ampiezza che de-
(') Liv. VIII, 12, 14: * dictatura popularis et orationihus in patres cri-minosis fuit, et quod tres leges secundissimas plebei adversas nobilitati tulit: unam, ut plebi scita omnes Quirites tenerent; alteram, ut legurn, quae comitiis centuriatis ferrentur, ante initum suffragium patres auctores fierent; tertiam, ut alter utique ex plebe, cum eo ventum sit, ut utrumque plebeium fieri liceret, censor crearetur
(*) Liv. VIII, 13, 4; cfr. Act. Triumph. ad a. 338 a. C. che rammentano il trionfo di L. Furio Camillo: K de Pedaneis et Tiburtibus IIII K(al) Oct. „ e di C. Menio: * de Antiatibus, Lavinies, Veliternis pridie K. Oct. „. Livio, l. c. aggiunge: u additus triumpho lionos, ut stature equestres eis — rara il In aetate res — in foro ponerentur „. Plinio, NH. XXXIV, 20, fa invece menzione della colonna innalzata in onore di Meuio, VII, 212, colonna che è rammentata da diversi altri scrittori (Cic. in Caec. divin. 16, 50; cfr. Ascon. p. 121 0; Schoì. Bob. ad Cic. pr. Sex. 15, p. 295 0; Fest. s. v. Maeniana, p. 134 M; cfr. ep. p. 135 M; Plut. Coi. Min. 5); Porphyr, in Horat. sat. I, 3, 21; circa il punto del Comizio in cui sarebbe sorta v. Huelsen, nelle Mittheilungen d. arcìi. InstitutsVII! (Rom, 1893), p. 88 sgg.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (268/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
Latini Menio Aricini Lanuvini Yeliterni Anziati Astura Furio Camillo Pedum Prenestini Tibnrtini Pedum Camillo Lazio Menio Comizio Furio Camillo Liv Quirites Liv Furio Camillo Pedaneis Tiburtibus IIII K Oct Menio Antiatibus Lavinies Veliternis Oct Meuio Cic Caec Schoì Cic Fest Plut Porphyr Horat Comizio Mittheilungen Rom Act Triumph Livio Plinio Ascon Sex Maeniana Huelsen
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