Storia di Roma di Ettore Pais

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      assetto politico dato al lazio ed a capua
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      Anche i Tibnrtini ed i Prenestini vennero privati di una parte del loro terreno, non tanto per essersi associati nella ribellione ai Latini, quanto perchè si erano altre volte collegati con i Galli. A tutti i rimanenti Latini venne tolto il diritto di tor moglie fra genti delle loro città e fra queste vennero pure soppresse ogni genere di relazioni civili. Ad Anzio si inviò una nuova colonia e si permise agli
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      Anziati, se io volessero, di prendervi parte; ma fu loro vietato di attendere a vita marinaresca. Le loro navi vennero in parte bruciate, in parte trasportate nell'arsenale romano; con i rostri di alcune di esse si ornò a Roma la tribuna degli oratori che da ciò prese il nome. Vi furono anche i popoli premiati, ossia i cavalieri Campani, i Fondani ed i Formiani. Queste due città per aver mantenuto la sicurezza della via agli eserciti romani che dal Lazio si erano recati nella Campania, ovvero che avevano fatto ritorno in patria, conseguirono al pari dei cavalieri Campani la cittadinanza romana senza il diritto di suffragio; uguale trattamento venne accordato ai Cumani ed ai Suessulani. (l)
      Fra i popoli che qualche anno prima avevano riconosciuta l'egemonia romana v'erano gli Aurunci (345 a. C.) (*) Non s'erano mossi durante la guerra del 339-338; perciò quando nel 337 a. C. vennero attaccati dai Sidicini, i Romani decretarono aiutarli. (3) Nulladi-
      Forschungen, 1, p. 44, paiono contrapporre costoro ai Sanniti. Questa osservazione vale però anche contro l'ipotesi del Burger rispetto ai Cumani ed ai Suessulani. Si potrebbe pensare ad una versione che si fosse trovata d'accordo con quella che sapeva degli aiuti sannitici nella campagna del 340 a. C., Liv. Vili, 68; cfr. s. p. 219, n. 1. Su ciò come sul valore della cronologia di Velleio e delle indicazioni di Cicerone, prò Balbo, 13, 31, e di Festo, s. v. municipes p. 131 M, praefectura p. 233 M, v. oltre.
      (') Liv. Vili, 14, 10: u Campanis, equitnm honoris causa, quia cum Latinis rebellare noluissent, Fundanisque et Formianis, quod per finis eorum tuta pa-cataque semper fuisset via, civitas sine suffragio data. Cumanos Suessulanosque eiusdem iuris condicionisque, cuius Capuam, esse placnit. naves Antiatinm partim in navalia Romae subductae partim incensae, rostrisque earnm suggestum in foro exstructum adornari placuit, rostraque id templum appellatum „ ; cfr. Plin. XH.
      XXXIV, 20.
      (2) Liv. VII, 28.
      (3) Liv. VIII, 15, 2: u Aurunci a T. Manlio constile in deditioneni accepti (i. e. a. 340 a. C.) nihil deinde moverant. eo petendi auxilii ab Romanis causa iustior fuit


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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