Storia di Roma di Ettore Pais

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      224 cap. vii. - dall'intervento romano nella campania etc.
      meno nel 337 gli Àurunci sono obbligati a riparare con le mogli ed i figli a Suessa Àurunca, e di un reale soccorso romano non v'è traccia. Invece nei due anni successivi si fa menzione di spedizioni fatte contro gli Ausoni di Cales, che Livio distingue dagli Aurunci, e che anziché quali nemici dei Sidicini ci presenta come loro alleati. (!) I Romani deliberano di farla finita con codesta gente, causa di tante sollevazioni e guerre. I Sidicini sono vinti insieme agli Ausoni nel 336 e nel 335; il console M. Valerio prende Cales, la quale nell'anno successivo (334 a. C.) è fatta colonia latina. (-) I Sidicini restano per altro in armi disposti a tentare l'ultimo sforzo; ma la tradizione a noi pervenuta, così manchevole e disordinata rispetto a questi anni, non dice più nulla delle guerre sostenute contro tal gente che mostra essere in armi ancora nel 332. (3)
      In quest'ultimo anno Alessandro d'Epiro sarebbe giunto in aiuto dei Tarantini. Egli avrebbe attirato su di se le armi dei Sanniti pronti a combattere contro i Romani. (4) Ci è anzi detto che strinse patto di alleanza con Roma, ed in quest'anno medesimo si narra che venne data la cittadinanza romana senza suffragio agli Acerrani della Campania. (5) L'orizzonte politico romano si sarebbe tanto allargato che nel 330 a. C. i lontani Lucani, per timore delle vicine armi sannitiche, avrebbero chiesto di essere protetti come già i Campani, e Yintervento romano, non essendo i
      (1) Liv. Vili, 16, 2: 44 Sidicinis fmitiniis arma coniunxerat Da Strabone, V* p. 249 C, apprendiamo che i due tempi della Fortuna, posti sulla via Latina, distinguevano il territorio delle limitrofe città di Cales e di Teannm Sidiciuum.
      (2) Liv. Vili, 16; del trionfo sui Caleni ricordato anche da Livio fanno menzione gli Ada Triumph. Cap. ad a. 355 a. C.
      (3) Liv. Vili, 16, II; Vili, 17, 3 ad a. 334: * ibi quia ingenti exercitu comparato Sidicini et ipsi prò extrema spe dimicaturi enixe videbantur cet. „ ib. 17, 8, ad a. 332: u Samnium quoque iam alterimi annum turbari no vis consiliis suspe-ctum erat: eo ex agro Sidicino exercitus Romanus non deductus
      (4) Liv. Vili, 17, 9: a ceterum Samnites bellum Alexaudri Epirensis in Lucanos traxit, qui duo populi adversus regem escensionem a Paesto facientem signis conlatis pugnaverunt. eo certamine superior Alexander, incertum, qua fide culturus, si perinde cetera processissent, pacem cnm Romanis fecit „ ; cfr. Strab. V.
      p. 232 C.
      [') Liv. Vili, 17, 12; Vell. I, 14, 4.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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