Storia di Roma di Ettore Pais

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      232 cap. vii. - dall' intervento romano nella campania etc.
      le defezioni di una parte dei Campani durante le guerre latine e sanniticlie, accanto agli avvenimenti che si svolsero al tempo della lotta contro il re di Epiro, valsero a scemare man mano il valore del " foedus aequum, „ ed a trasformare le condizioni accordate in origine a codesti alleati. I Campani vennero nel fatto a riconoscere implicitamente la loro inferiorità verso i Romani dal giornomantennero indipendenti, come provano le loro monete di argento del III secolo
      (v. Head, op. cit. p. 37), sino all'età di Annibale, in cui abbandonarono i Ro-
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      inani. E evidente che il contingente apulo, sebbene costituito di forze di soli alleati, risponde a quello di una legione romana ed a quello della cosi detta legione campana.
      Che le condizioni dei Campani si fossero modificate mano mano, ed anzi che dal tempo del tumulto gallico del 225 e della battaglia di Telamone fossero già diventati 44 cives sine suffragio „ pare invece dimostri quanto è riferito intorno alla leva in massa di tutti gli Italiani che riconoscevano la supremazia dei Romani o che a questi erano soggetti. I Campani sono infatti ricordati accanto ai Romani, Polyb. Ili, 24, 14; Oros. IV, 13, 7. Da ciò però si ricava del pari che i Capuani venivano ad avere una posizione affatto speciale sebbene fossero: u cives sine suffragio „ come ad es. i Ceriti, gli Anagnini, i Formiani etc.
      Ciò è confermato dalla istituzione dei 44 quattuorviri Capuani Cumas, „ i quali divennero poi veri e propri magistrati, aventi incarico di amministrare il diritto fra i Campani, a differenza di ciò che si continuò a fare rispetto alle prefetture di seconda classe dove, come ad es. a Formie, a Fondi etc. i prefetti venivano inviati dal pretore, v. Fest. s. v. praefectura p. 233 M. Questi prefetti, diciamo così di prima classe, che si trovano solo nella Campania provano che l'antica alleanza romana sul piede di perfetta eguaglianza con lo stato più ricco e più florido della Penisola venne tramutato poi in una sudditanza per effetto di una delle tante ribellioni campane.
      La tradizione romana afferma che codesti 44 praefecti „ vennero creati in seguito alla ribellione del 318, Liv. IX, 20, 5. Con ciò essa stessa riconosce che nel 343 i Campani non erano ancora u dediticii Ma è oltremodo dubbio che questi u praefecti „ fossero nominati sino dal 318 come dice Livio anziché nel 211 dopo la presa di Capua per il qual tempo Livio. XXVI, 16, 10, accenna alla loro creazione come ad una delle nuove istituzioni cangianti lo stato di Capua. Questo sospetto diventa certezza ove si consideri che Diodoro, XIX, 76, dopo aver parlato della ribellione del 318, che egli pone al 01. 116, 4 = 314 a. C., dice che le città che ottennero il perdono riebbero TYjV 7ipcl)7:apxGOaav oofijiayiav.
      Senza ragione nel passo di Livio, XXIII, 7, 3, ad a. 216, dove si fa ricordo di u praefecti socium, „ si volle vedere un accenno a codesti 44 praefecti ad iura reddenda r. Invece è evidente che quanto Livio, XXIII, 2, 3, riferisce intorno a ciò che fece il sommo magistrato campano Pacuvio Calavio di fronte alla plebe ed al senato della sua città nel 217 a. C., un anno prima di Canne, non si può


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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