Storia di Roma di Ettore Pais

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      236 cap. vii. - dall'intervento romano nella campania etc.
      interne discordie che laceravano questa città. (1) Il partito popolare, sino alla distruzione del comune di Capua nel 211, rimase ostile ai Romani, i quali furono invece invocati da quella stessa parte della nobiltà che verso il 340 preferì combattere a fianco delle legioni romane, e che anche al tempo di Annibale si dichiarò solidale con ia Città latina. (") Dall'altro lato la tradizione non mette in evidenza quale efficacia rispetto al contegno dei Campani verso i Romani, circa il 343, abbia esercitato la rivalità di Capua verso Nea-polis, la quale era diventata il rifugio e la rocca degli antichi abitatori di stirpe ellenica, e che ben presto, come provano la storia della guerra del 327 a. C. e le monete, strinse rapporti con i Sanniti nemici dei Campani. (s) Tutto fa credere infine che sino a che ilisca la data LXII, che gli editori di Plinio rifiutano in ossequio al codice di Bamberga e si venga al 207 si potrà trovare una spiegazione delle prime monete di oro nella battaglia del Metanro di quell'anno, che dai Romani fu salutata come principio della nuova fase della guerra annibalica, anzi di nuova vita dello Stato, sicché potè dirsi: u statum quoque civitatis ea Victoria [finnavit ut] iam inde haud secus quam in pace res inter se contrahere vendendo emendo mutuum dando argentum creditum solvendo auderent, „ Liv. XXVII, 51, IO. Con tutto ii rispetto al codice di Bamberga ed ai criteri filologici, io non esito a trovare migliore la data del 207. Essa infatti meglio giova a spiegare il tipo di questi nummi aurei in cui figurano due guerrieri in atto di ferire il * foedus Questo tipo, che accenna genericamente all'alleanza dei Romani con le città latine ed italiche, e che ricompare, con variazioni, nelle monete degli Italici battute durante la guerra sociale, può trovare una spiegazione plausibile negli avvenimenti della seconda guerra punica allorché, nonostante il diniego di dodici delle trenta colonie latine di fornire nuovi aiuti per la prosecuzione della guerra
      (209 a. C. Liv. XXVII, 19 ; XXIX, 15), Roma si potè vantare che nessun cittadino, anzi che nessun membro della confederazione latina era passato alla parte di Annibale, Liv. XXIII, 12, 16.
      (1) Ciò è dichiarato rispetto alla congiura campana del 318-314, Liv. X, 20, 5; 25, 26, cfr. Diod. XIX, 76 ad a. 314 a. C. Sul che v. al cap. sg.
      (2) Liv. VIII, 11; 5; 14, 10; cfr. XXIII, 31, 10.
      (3) Liv. VIII, 25; Dion. Hal. XV, 6. Nei rapporti fra Neapolitani e Tare liti ni in questo tempo, anziché una deliberata falsificazione, come ha pensato qualche critico moderno, io vedo una notizia di carattere interamente veridico. Che i Napoletani, chiamati genericamente Calcidici sino dal 410, Diod. XIII, 44. 1, arruolassero i mercenari Campani destinati a combattere in Sicilia a favore degli Ateniesi non prova che i rapporti fra Napoli e Capua fossero allora veramente cordiali. Era interesse dei Greci allontanare e dar sfogo alla attività


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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