Storia di Roma di Ettore Pais
242 cap. vii. - dall'intervento romano nella campania etc.
biano anzi potuto stringere relazioni politiche e commerciali con città amiche e federate di Roma. (l)
I Latini, accanto ai Romani, continuano a lottare contro i Sanniti, i Lucani ed i Galli. Xon nell'interesse della sola Roma, ma anche della confederazione nazionale vennero successivamente fondate Luceria e Yenusia, Beneventum, Ariminum, Placentia e Cremona. Solo dopo la finale vittoria su Annibale i Romani deliberarono di escludere dalle loro colonie i Latini, (2) che nella terminologiaAbbiamo monete di Cales, Luceria, Suessa, Alba, Yenusia, Hatria, Paestum, Cosa, Ariminum, Beneventum, Firmum, Aesernia, Brundisium. Con la fondazione di Ariminum (268 a. C.) comincia però la serie di quelle dodici colonie latine, ossia di:
1. Ariminum 4. Aesernia 7. Placentia 10. Valentia
2. Beneventum 5. Brundisium 8. Cremona 11. Bononia
3. Firmum 6. Spolettimi 9. Copia 12. Aquileia,
le quali ebbero una restrizione nei loro diritti verso lo stato romano, Cic. prò Caec. 35, 102; cfr. Mommsen, hist. d. I. momi. rom. ed. Blacas, III, p. 190 e sg. roem. Gcscliiclite, V, p. 422. Ariminum battè solo nummi di bronzo; le altre quattro colonie poste nell'Italia settentrionale, ossia Cremona, Placentia, Bononia, Aquileia, ed accanto ad esse Spoletium, non ebbero mai monete. Le altre, Beneventum, Aesernia, Brundisium, Copia Tliurii e Vibo Valentia emisero solo nummi di bronzo sebbene, come giustamente fa osservare il Mommsen, l. c., venissero fondate in una regione dove quelli di argento erano sempre stati in uso.
(l) Le monete di Neapolis, in cui si legge il nome di Suessa Aurunca e di Cales, come provano, a parte il tipo, le stesse leggende nell'esergo di CA-LENO e SVESAN, Garrucci, op. cit. LXXXV, n. 32-34, sono rispettivamente posteriori al 334 ed al 312 in cui tali colonie latine furono fondate (il valore di tali date è approssimativo). La cetra che si vede nel n. 33, accenna, per quello che pare, alla partecipazione dei Caleni al famoso agone napoletano, le cui origini sono collegate con la stessa fondazione di Napoli, Lycophr. v. 720; Tim. apd Sch. Lycoph. v. 732; cfr. Beloch, Campanien, p. 57.
Da un analogo punto di vista vanno considerate le monete delle colonie latine di Cales e di Suessa aventi gli stessi tipi monetari di Aquinum, di Teanum, di Neapolis, di Caiatia e dell'osca Telesia (e per quello che pare della pur osca Venafrum), v. Garrucci, le monete d. Iteti, ant. tav. LXXXYIII, 17-19.
(•) Liv. XXXIV, 42, 6, ad a. 194 a. C. Con ciò stanno in rapporto (sebbene la tradizione ne assegni deliberatamente la causa ai lamenti degli stessi Latini che vedevano diventar deserte le loro città) le disposizioni contro quelli di tal gente che valendosi dell' antico diritto internazionale venivano a stabilirsi a Roma, v. Liv. XXXIX, 3, ad a. 187 a. C.; XLI, 8, 6, ad a. 177. E noto come le misure romane, che per questo lato andarono man mano incrudelendo, dopo i vani tentativi dei Gracchi e di Livio Druso, abbiano finalmente condotto alla guerra sociale.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (289/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
Roma Latini Romani Sanniti Lucani Galli Roma Luceria Yenusia Beneventum Ariminum Placentia Cremona Annibale Romani Latini Cales Luceria Suessa Alba Yenusia Hatria Paestum Ariminum Beneventum Firmum Aesernia Brundisium Ariminum Ariminum Beneventum Firmum Cic Caec Italia Cremona Placentia Bononia Aquileia Spoletium Beneventum Aesernia Brundisium Copia Tliurii Vibo Valentia Mommsen Neapolis Suessa Aurunca Cales Garrucci Caleni Napoli Lycophr Tim Sch Campanien Cales Suessa Aquinum Teanum Neapolis Caiatia Telesia Venafrum Liv Latini Roma Gracchi Livio Druso Xon Aesernia Placentia Valentia Brundisium Cremona Bononia Copia Aquileia Mommsen Ariminum Lycoph Beloch Garrucci Liv
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