Storia di Roma di Ettore Pais
critica delle relazioni con i latini.
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ufficiale finirono per essere posposti ai soci Italici, i quali in realtà erano più indipendenti. (l) Circa un decennio dopo, allorché si decise la fondazione della colonia latina Aquileia, al tempo in cui si chiude la serie delle città di tal diritto, si discusse se fosse o no stato conveniente farla latina o romana. (*)
Non merita fede ad ogni modo che alla sola distanza di tre anni dall'intervento nella Campania, Roma, dopo aver vinto i Sanniti senza l'aiuto degli alleati Latini, potesse trovarsi in condizione di soggiogare gli Aurunci, i Sidicini e persino i Latini, ossia di trasformare le sue relazioni con quel popolo, che si suppone fosse stato il fondamento dell'antica federazione nazionale, e che nel fatto sino ai tempi di Pirro, continuando ad essere alleato, fu anzi il caposaldo della potenza romana. La tradizione anticipa la data della costituzione della federazione latina sotto l'egemonia di Roma, ponendola ai tempi di Tulio Ostilio o di Tarquinio il Superbo, ed assegnando la rinnovazione di essa ai primi tempi della libera repubblica, vale a dire dopo la sconfitta del lago Regillo, ovvero al tempo di quello Spurio Cassio, che, a seconda dei casi, è presentato come un console, ovvero come un tribuno della plebe. Nulla di strano quindi se essa procede allo stesso modo anche rispetto all'annullamento di questo trattato. Quando Roma, superati i Sanniti, sentì di aver posto pie
(') Mentre ancora nel senatoconsulto dei Baccanali dell'a. 186 CIL. X, n. 104 i Latini vengono ricordati dopo i Romani e prima dei soci Italici, nella terminologia posteriore (v. esempi apd Mommsen, roem. Staatsrecht, III, p. 661) i soci vengono preposti ai Latini.
(-) Liv. XXXIX, 54, 5; cfr. XL, 34 a. 181. Fra il 194 ed il 180 vennero dedotte quindici colonie romane. Dopo il 181 non si fa più menzione di colonie latine, ove si faccia astrazione dalla deduzione di Luca, che secondo Velleio, I, 15, 2, sarebbe stata fondata un quadriennio dopo Aquileia, che secondo un altro computo (ove a lei si riferisca il passo di Livro, XL, 43) sarebbe stata invece dedotta nel 180, un anno dopo Aquileia. Se Luca sia stata o no colonia latina, sul che non sono concordi le opinioni dei critici (v. Mommsen, ad CIL. I, p. 147 sgg.; Beloch, der italìsche Band, p. 145 sg.; Bormann, ad CIL. XI, p. 295), disputeremo a suo luogo. Qui notiamo soltanto che la doppia data della deduzione di Aquileia ed eventualmente di Luca, stanno in rapporto con una doppia serie di date relative alla fondazione di altre colonie. V. ad es. rispetto a Buxentum, aSalernum, a Liternum, le date del 197 o del 194 a. C., Liv. XXXII, 29; XXXIY, 45.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (290/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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