Storia di Roma di Ettore Pais
critica delle relazioni con i sidicini e con gli aurunci, 245
lati siano stati di tal natura da annullare del tutto l'antico " foedus aequum „ delle singole città latine verso Roma. Possiamo prestar fede alla tradizione, che nella seconda metà del IV secolo sia stato tolto il reciproco u ius coniubi „ alle città latine e che sia stato riconosciuto solo di fronte a Roma; ma non è facile seguirla ove ci parla di una piena sudditanza da parte di tutti i vecchi alleati. Secondo la tradizione la vittoria di Suessa distrusse quel * foedus Cassianum, „ che sino dai primi decenni del secolo V, ai Latini avrebbe accordato il diritto di ottenere un terzo della preda di guerra. (l) Ma la storia della colonizzazione latina posteriore al 340, come teste notammo, dà la più grande e solenne smentita a questa affermazione e dimostra che il Lazio era e per molto tempo ancora rimase il più grande ed importante coefficiente della signoria romana della Penisola.
Considerazioni non differenti suggeriscono le notizie relative ai Sidicini. Non occorrono infatti molte parole per dimostrare quanto sia assurdo il racconto che i Romani, i quali nel 343 avrebbero accettato la dedizione dei Campani, non si sarebbero degnati di accogliere nella condizione di " dediticii „ i Sidicini, solo perchè costoro si sarebbero decisi a far ciò all'ultimo e per disperazione. E tanto meno si comprende come quest'atto di fanciullesco puntiglio si commetta proprio nel momento in cui i Romani sono per venire alle mani con i Latini e dovrebbero temere, ciò che infatti si dice avvenga, che i Sidicini si colleghino con i Latini ribelli. (2) È chiaro invece che i Romani, per avere una libera via di comunicazione con il nuovo paese soggetto dei Campani, avrebbero dovuto cercare con ogni modo di conseguire il dominio, o per
(1) Dion. Hal. VI, 95. Nella leggenda di Spurio Cassio ciò si trasforma nella legge agraria che avrebbe ceduto ai Latini una parte della terra tolta agli Ernici, Liv, II, 41; Dion. Hal. Vili, 77. Invece, come risulta dallo stesso Dionisio, l. c. ai Latini toccava il terzo della preda ; cfr. Plin. XII. XXXXIV, 20: u sicuti C. Maenio qui devicerat Priscos Latinos, quibus ex foedere tertias praedae populus R. praestabat
(2) Liv. Vili, 2, 6: tum ab Sidicinis deditio prius ad Ronianos coepta fieri est; dein postquam patres ut seram eam ultimaque tandem necessitate expressani aspernabantur, ad Latinos iam sua sponte in arma motos facta est
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (292/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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