Storia di Roma di Ettore Pais
254 CAP. VII. - DALL'INTERVENTO ROMANO NELLA CAMPANIA ETC.
bero fatto contro la volontà dei Romani, impotenti, secondo la versione liviana, ad impedire che si compiesse.^)
Tuttavia il fatto che, secondo la fonte di Dionisio, il console Romano per recarsi a Capua avrebbe tenuta la via marittima, dove più tardi si fece correre la via Appia, (-) anziché quella interna teste indicata, mostra come sulla via tenuta dai Romani durante la spedizione del 340, corressero due versioni interamente opposte. Ciò prova del pari come rispetto a quest'età, la critica più accurata, nel migliore dei casi, valga solo a rischiarare il pieno significato delle notizie riferite dagli antichi anziché a ritrovare la verità storica deliberatamente occultata da una lunga serie di falsificazioni e di perturbamenti cronologici.
Falso è ad ogni modo quanto ci è raccontato rispetto alla guerra contro i Privernati nell'anno 341, in cui sono consoli L. Emilio e C. Plauzio, guerra che è ripetuta una seconda volta a proposito del 329, in cui sono pure consoli i medesimi personaggi. (3) Dobbiamo anzi ben guardarci dal credere che sia storica la guerra del 330-329, e tanto meno che dopo quest'ultima impresa sia stata accordata la cittadinanza ai Privernati. Nel 327 i Privernati, con i Fundani ed i Formiani, sono in armi contro i Romani. (4) Con quest'ultima versione si accorda la notizia che sa di una punizione inflitta nel 323 ai Tuscolani, rei di aver incitati alla ribellione i Veliterni ed i Privernati. (5) Ma tal racconto è incomprensibile ove si creda che nel 329 i Privernati conseguirono per generosità dei Romani, quella cittadinanza che avevano mostrato eli desiderare, eT) Liv. VII, 3S, 1 : u huius certaminis fortuna et Faliscos, cum in indutiis essent, foedus petere ab senatu coegit et Latinos iam exercitibus conparatis ab Romano in Paelignum vertit bellum. „; Vili, 2, 8: * ex bis tot populis unus ingens exercitus duce Latino fiues Samnitium ingressus plus populationibus quam proeliis cladium fecit. „ ; cfr. Vili, 4, 8 : a bellum nostro nomine (dice L. Annio di Setia pretore dei Latini) cum Paelignis gessimus
(2) Ciò prova in modo indiscutibile il frammento di Dion. Hal. XV, 4.
3) Liv. VII, 42, 8 a. 342 a. C.: Privernates etiam Norbam atque Setiam finitimas colonias Romanas incursione subita depopulati sunt. „ ; Vili, 1 a. 341 a. C.; cfr. Vili, 19, sq.
4) Liv. Vili, 23, 2.
C) Liv. Vili, 37, 8.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (301/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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