Storia di Roma di Ettore Pais
CRITICA DELLA BATTAGLIA DI VESERIS.
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Accettando i suggerimenti di una critica molto cauta dovremo classificare nella categoria degli avvenimenti storici la sconfitta che verso il 340 i Latini, confederati con i Campani e con vari altri popoli limitrofi, patirono presso Suessa Aurunca per opera del console T. Manlio (340 a. C.) Nulladimeno dopo un minuto esame, appariscono falsi o sospetti non pure alcuni particolari di codesta battaglia, ma anche alcuni fatti salienti che con essa si collegano.
La pretesa manifestata da L. Annio di Setia: che uno dei due consoli romani fosse scelto fra i Latini, si ritrova nella storia di Capua per il 216 a. C. Gli antichi avevano già veduto che i due racconti si riferivano ad un solo avvenimento; tuttavia taluni di essi reputavano autentico quello attribuito ad età più vetusta. (l) Vari indizi ci inducono invece a pensare l'opposto, e soprattutto la circostanza che buona parte delle pseudo relazioni fra Capua, i Latini e Roma nel secolo IV, è tolta dalla narrazione di ciò che realmente avvenne ai tempi di Annibale. (2) 0 per meglio dire: il racconto riferito al 343 pare trovare in tutto e per tutto la sua origine in quanto avvenne dopo la battaglia di Canne, allorché Sp. Carvilio fece la proposta di scegliere due senatori da ciascuna città latina, sia per rendere più agevole la composizione del senato romano, scemato di numero per effetto delle sconfitte allora patite, sia per meglio avvincere, davanti al pericolo presente, l'animo delle città federate. Anche questo proposito, non meno di quello ricordato per il 340, sarebbe stato accolto con un fremito dall'assemblea dei senatori romani; e fra costoro avrebbe espresso con maggior impeto la sua indignazione il vecchio T. Manlio, dal quale si fanno
(!) Cic. de lege agr. II, 35, 95: a illa... adrogantia qua a maioribus nostris alterum Capua cousulem postulavit. „ ; Liv. XXIII, 6: quo priusquam iretur • certunique defectionis consilium esset, Romam legatos missos a Campanis in qui-busdam annalibus invenio postulantes, ut alter consul Canipanus fieret, si rem Roniam adiuvari vellent; indignatione orta summoveri a curia iussos esse mis-sumque lictorem, qui ex urbe educeret eos atque eo die monere extra finis Ro-manos iuberet. quia nimis compar Latinorum quondam postulatio erat, Caeliusque ed alii band sine causa praeter miserant scriptores, ponere prò certo sum veritus
(2) V. oltre nel corso di questo cap. e nel seg.
Pais, Storia di Roma. Voi. I. - Parte II. 17
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (304/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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