Storia di Roma di Ettore Pais
CRITICA DELLA SEDIZIONE CIVILE DEL 342 A. C.
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aspetto si direbbe che qualche fatto storico intorno a C. Manlio duce popolare nel 342 abbia fornita la materia prima e genuina, che valse ad ornare quella del fantastico salvatore del Campidoglio. Ma, ad accettare con fiducia questa ipotesi ci trattiene la considerazione testò fatta che molte altre pseiulo gesta dei Manli del IV secolo si trovano essere imitazioni ed anticipazioni di fatti relativi all'età di Annibale. (1) E fra gli avvenimenti di codesto più recente periodo si trova appunto una sollevazione militare sedata da un pretore Manlio (218 a. C.), il quale, in seguito all'averla composta, dedicò un tempio alla Concordia sulla rocca Capitolina. (2) Esso venne eretto accanto a quel tempio di Giunone Moneta, che si diceva edificato sull'area della casa di M. Manlio Capitolino (3) proprio negli stessi anni (344 a. C.) in cui il nostro C. Manlio sarebbe stato fatto capo dei ribelli (342 a. C.), ed in cui, secondo la versione dei più antichi annalisti che di C. Manlio facevano apposito ricordo, si sarebbeLiv. VII, 41, 3. Cosi non pare esser causale che nell'anno 342 uno dei due consoli, che secondo la versione più antica sarebbero stati autori di pace, v'è un Servilio, Liv. VII, 42, 3, e che un Servilio ò pure rammentato a proposito di M. Manlio Capitolino, Liv. VI, 20, 8; Plin. NH. XVI, 14.
Se poi nella notizia di Frontino, I, 9, 1, ove a proposito della sedizione militare del 342 a. C. si legge il nome del console Aulus Manlius, in luogo di C. Marcio, vi sia corruttela dei testi, od errore di Frontino, o se invece vi sia traccia di una versione diversa che il fatto collegava con un console Manlio, non oso decidere. Il prenome di Aulo, a proposito dei Manli, compare varie volte nei Fasti. In ogni caso non sarebbe Punico scambio di questo genere. Così ad es. il console Menio del 338 a. C. da Diodoro, XVII, 2, è sostituito da un Tdiog MavA'.os, nel Chron. delPa. 354 da un Nepos (cognome dei Cecili). Cosi i consoli del 307, 306 non erano ricordati dall' annalista Calpurnio Pisone apd Liv. IX, 44 (cfr. su ciò il cap. IX ed il voi. di complemento al presente). Certo, ove il testo di Frontino (ciò che ci guardiamo bene dalPaffennare) contenesse un dato non dovuto ad errore di tale autore od a guasto dei codici, si spiegherebbe come la sedizione campana si dicesse assopita da un Manlio, in opposizione alla versione nota a Livio, che la diceva diretta da un duce di tal gente. L'attribuire gesta e contegni politici opposti ai medesimi personaggi è infatti, come abbiamo tante volte constatato, una caratteristica della pseudo-storia già esaminata, e della quasi-storia del popolo romano che ora studiamo.
(l) V. s. p. 237 sg.; cfr. 154.
O Liv. XXII, 33, 7; XXIII, 2 1.
C) Liv. VII, 28; cfr. s. p. 101 sgg.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (316/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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