Storia di Roma di Ettore Pais

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      270 cap. VII. - DALL INTERVENTO ROMANO NELLA CAMPANIA ETC.
      trattato " de concordia reconcilianda „. Non è quindi escluso che da un antico racconto la concordia succeduta alla sommossa civile del 342 fosse collegata con la dedica del tempio della Concordia del 218 a. C. Certo o codesto tempio od un altro che gli era proprio accanto fu già connesso con le sedizioni composte dal dittatore P. Manlio oppure dal suo contemporaneo M. Furio Camillo, il nemico e l'oppressore di M. Manlio Capitolino. (1)
      Tali sospetti non sono certo dissipati da quanto si racconta sulle leggi relative all'usura, ossia intorno a disposizioni le quali, per prescindere da quanto è narrato per M. Manlio, il difensore del Campidoglio, si dicono prese sempre sotto un Manlio negli anni 357, 352, 347, 344 a. C., e che ricompaiono appunto nel 342 in cui l'usura, già ridotta da un'oncia per asse ad una semioncia, sarebbe stata
      (l) Liv. VI, 39 sq.; VII, 42, 6; Plut. Cam. 42. Cfr. s. p. 139 sg.; 153 sg.
      Da Livio, XXII, 33, 7, non meno che dai Fasti Praenestini ad. d. 5 Febr. risulta chiaro che il tempio votato da L. Manlio nel 218 a. C. era in u arce Ciò condurrebbe alla conclusione che esso fosse interamente distinto da quello attribuito a Camillo ed a Gn. Flavio, tanto più che per il tempio della Concordia Augusta, che si sa esser stato un rinnovamento di quello attribuito a Camillo, ci è detto che l'anniversario della consacrazione non era il 5 Febbraio, bensì il 16 Gennaio, v. Ovid. fast. I, 437 sqq. Tuttavia è lecito domandarsi se per caso l'espressione u arx, „ anziché la sola vetta della parte orientale del colle Capitolino, non sia stata usata ad indicare tutta codesta parte del colle in opposizione alla parte occidentale dove era il u Capitolium, „ che finì per lasciar il nome di Campidoglio a tutto il colle occidentale (al monte Tarpeio), anzi a tutto il mons Capitolinus, „ allo stesso modo che il tempio di Saturno, verso le radici del monte Tarpeio, dette origine alla denominazione di colle Saturnio, v. Enn. adp. Varr. d.l.L. V, 12; cfr. Fest. p. 322 M, s. v.; Dion. Hal. I, 34.
      Questi dubbi parrebbero trar conferma dal fatto che Ovidio, fast. I, 637 sgg. con le parole: u candida te niveo posuit lux proximo tempio , qua fert sublimes alta Moneta gradus , nunc bene prospicies Latiam, Concordia, turbam, „ pronunciate a proposito del tempio della Concordia di Camillo rifatto da Augusto e da Tiberio, mostra non solo che codesto tempio (che era infine quello stesso di Gn. Flavio e di L. Opimio) si trovava in un punto piuttosto sollevato sopra il Foro (cfr. Fest. p. 347 s. v. senacula; Hal. II, 50; dove di esso si hanno tuttora, ruderi, colonne ed inscrizioni, CIL. VI, 90-94), ma che da esso si saliva direttamente a quello di Giunone Moneta.
      I due giorni di diversa dedicazione, 5 Febbraio e 16 Gennaio, non richiedono necessariamente l'esistenza di due templi distinti. Tali doppie dedicazioni abbiamo anche per altri templi, ad esempio, per quello unico della Fortuna Mu-


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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