Storia di Roma di Ettore Pais
CRITICA DELLE LEGGI RELATIVE ALL'USURA.
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una società molto progredita dal lato ideale e rispetto ai concetti di umanità e di mutua carità, si pensi alla crociata che contro l'usura fu bandita dai padri della Chiesa, oppure con l'arrivo al potere degli elementi ultra-radicali e con la bancarotta dello Stato.
Nessuna di queste condizioni si adatta alla rude società romana del IV secolo. L'emissione della pubblica moneta coincide con il principio del grande fiorire dello Stato romano e con il tempo in cui, più o meno direttamente e pur trattandola come socia, si sottomise la Campania. Essa si verifica in un periodo di grande sviluppo politico ed economico, in cui, anche di fronte alle continue conquiste del territorio nemico, denaro ed interesse di capitali non dovettero subito produrre quegli effetti disastrosi per cui durante le posteriori rivoluzioni i creditori romani si dovettero rassegnare alla perdita degli interessi e di parte più o meno notevole dei loro capitali.
La costante menzione dei Manli e dei Marcì a proposito di tali leggi fa ad ogni modo pensare che codeste genti abbiano favorito il proletariato oppresso dall'usura. E ad una simile conclusione parrebbe condurre anche quanto è riferito intorno alla legge finanziaria sulla " vicesima libertatis, „ che pure da un Manlio sarebbe stata fatta approvare presso l'etrusca Sutrio. Ma non mancammo di far rilevare a suo luogo come anche questa notizia porga il fianco debole alla discussione. (l) Che se realmente i Manli ed i Marcì, come i Valeri, furono tra coloro che favorirono la plebe, nessun indizio sicuro ci concede di stabilire se tali leggi, lasciando naturalmente da parte il leggendario M. Manlio Capitolino, vennero sancite durante la censura ed il consolato di un Marcio e di un
(A) Come abbiamo già fatto valere, v. s. p. 147, n. 6, la legge Manlia sulla * vicesima libertatis „ approvata presso l'etrusca Sutrio nel 357, ossia nell'anno stesso in cui essendo console codesto Manlio si promulgò la 14 lex unciaria de fenore, „ non solo urta contro grandi difficoltà costituzionali, ma sembra stare in opposizione con le pretese dei Valeri e dei Furi. A quanto ho ivi detto va forse aggiunto che le vicende attribuite ad un Manlio ad un Camillo ed ai tribuni della plebe Genucio e Menenio ricompaiono trasformate ed in parte capovolte nel racconto della guerra etrusca degli anni 476-473, v. Liv. II, 52 sqq.; Dion. Hal. IX, 37; cfr. anche s. p. 104, n. 5.
Pais, Storia di Roma. Voi. I. - Parte II. „ 18
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (320/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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