Storia di Roma di Ettore Pais

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      CRITICA DELLE ROGAZIONI PUBL1LIE. 279
      Simili anticipazioni abbiamo modo di rilevare anche a proposito dei plebisciti divenuti famosi con il nome di Publilio Filone (339 a. COO) Solo dopo il 299-290 circa a. C., ossia dopo il tribunato di M\ Curio si dice infatti approvata la legge Menia, la quale obbligava il senato ad esprimere preventivamente il suo parere sulle rogazioni da presentarsi alla plebe. (2) E verso il 286-285 a. C., e non già dopo la vittoria del 340 a. C. sui Latini, si approvò quella legge per cui tutti i Quiriti fossero tenuti all'osservanza dei plebisciti. (3) La terza legge, che va sotto il nome del dittatore Publilio, si riferisce al diritto di scegliere fra i plebei tutti e due i censori. Ma vedemmo sospetta la notizia che il primo plebeo a conseguire tale onore fosse stato C. Marcio Rutilo nel 351. Il primo dei Marcì che lo conseguì fu forse il censore del 294 e del 265 a. C. Chiunque ad ogni modo fra i plebei sia stato il primo ad ottenere la censura, solo nel 131 a. C., per dichiarazione della stessa tradizione, due plebei giunsero per la prima volta e contemporaneamente a questo ufficio. (4) Ci è affermato che nel 332 Q. Publilio Filone sarebbe stato il censore plebeo, collega al patricio Postumio. Sesole nel 312 e nel 308, M. Valerio occupa tale carica nel 289, e nel 286, C. Fa-bricio nel 282 e nel 278, e M\ Curio è console nel 275 e daccapo nel 274 a. C.; C. Genucio lo è nel 276 e nel 270. Intorno al preteso intervallo decennale del console Appio Claudio 307-296 ricordato anche da Ciceroni*:, Cai. Mai. 6, 16, v. oltre al cap. sg.
      (*) Liv. Vili, 12.
      2) Crc. Brut. 55; Liv. X, 11, 10; Auct. de cir. ili. 33; 10; cfr. al cap. sg.
      (?i) Sulla legge Ortensia v. Liv. ep. XI; Plin. Vi/. XVI, 37; Gell. NA. XV, 27, 4; Gai. I, 3; 'inde Iustin. in st. I, 2, 4); Cass. Dio, fr. 37, p. 110 sq. B; cfr. Zon. Vili, 2; cfr. al cap. sg.
      (4) Liv. ep. LVIIII: u Q. Ponipeius, Q. Metellus tunc pri mani uterque ex plebe facti censores lustrimi condiderunt Su Marcio Censorino v. s. p. 157. La notizia che C. Marcio Rutilo, censore per la seconda volta nel 265 a. C., avrebbe rimproverato il popolo e fatta la legge che nessuno potesse essere rieletto a tale carica, Val. Max. IV, 1, 3; Plut. Coriol. 1, sta in opposizione con la versione secondo cui già Q. Fabio Rulliano, il censore del 304 a. C., avrebbe già biasimato e rifiutato tale iterazione, Auct. de cir. ili. 32, 2 ''cfr. le sue pretese rinuncie al consolato per il 300, 298, 296 a. C., v. oltre al cap. sg.) In tutti i Fasti censori la iterazione di Marcio Censorino, censore la prima volta nel 294, la seconda nel 265, appare come un fenomeno isolato.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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