Storia di Roma di Ettore Pais

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      282 CAP. VII. - DALL'INTERVENTO ROMANO NELLA CAMPANIA ETC.
      La versione liviana che fissa al 326 a. C. l'approvazione della legge Petelia, la quale avrebbe abolito il diritto del nesso, e che 1 occasione a promulgare legge così favorevole alla plebe collega con la virtù del giovinetto Publilio, sta infatti in perfetta opposizione con quella secondo cui il colpevole sarebbe stato non un patricio Papirio, ma un plebeo Plozio, il pudico giovinetto non il plebeo Publilio, bensì il figlio di T. Veturio, ossia del console vinto alle Forche Caudine (321 a. C.) Altri parlavano poi del figlio di uno dei tribuni militari, che erano ivi passati sotto il giogo. (*) Il fatto era dunque narrato in modo diverso e con opposte tendenze politiche, secondo che gli annalisti difendevano o no le pretese dei patrici, i quali negavano di essere stati astretti dai plebei a presentare tale legge. Ma v'è di più. Esaminando più addentro la prima versione si trova che L. Papirio, il reo creditore, e C. Publilio, il virtuoso giovinetto ricordati da Livio, hanno il nome dei consoli del 320, ossia dell'anno successivo a quello in cui Veturio, il padre del giovine di cui fa menzione l'altra versione, era stato console. Anchenel 315 i consoli, non rammentati del resto da Livio, sono di nuovo
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      Papirio e Publilio. Nel 326, accanto a C. Petelio e pur console un L. Papirio; e per prescindere dal Petelio console nel 314 a. CM nel 313 abbiamo un console L. Papirio ed un dittatore C. Petelio. Quest'ultimo personaggio, secondo un5emendazione generalmente ammessa, sarebbe quel dittatore Popilio che, stando alla fonte di Varrone, avrebbe appunto abolita la legge sui " nexi „. Tale correzione del testo varroniano è però tutt'altro che sicura. Non è escluso che il dittatore Popilio. a noi ignoto, non sia diverso dal dittatore Publilio Filone, dal ben noto promulgatore di leggi assai po-
      l) Val. Max. VI, 1, 9; 11. Cfr. Dion. Hal. XVI, 5 = Suid. s. y. Patos Aa'/uòptog I, p. 1061 Berilli. Il nome Plozio dato da Valerio Massimo ricompare in una simile storiella del nipote di Mario ucciso appunto da un Plozio, v. Val. Max. VI, 9, 12. Non è da escludere il dubbio che vi sia errore di nome da parte di quest'autore, che questi fatti aggruppa sotto la stessa rubrica dacché Plutarco. Mar. 14, invece di Plozio ricorda un Trebonio. (Cicerone, prò Mil. 4, 9 racconta il fatto, ma non fa nomi;. Forse Valerio scambiò Trebonio con Plozio il poeta amico di Mario, v. Cic., prò Arch. 9, 20. Intorno al valore della versione che questo fatto riferisce al tempo della catastrofe Caudina, v. oltre al cap. sg.


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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