Storia di Roma di Ettore Pais
CRITICA DELLA LEGGE PETELIA-PAP1RIA SUI u NEXI
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Publilì vi sono rappresentati come fautori meno caldi dei debitori, alla stessa maniera che ad un Petelio abolitore nel 326 o nel 313 del a nexuin „ per i debiti, va contrapposto il Petelio tribuno della plebe nel 358 a. C., autore della legge sull'ambito, che mirava a comprimere le ambizioni degli a homines novi, „ ossia dei plebei. (l)
È certo ad ogni modo che l'importanza di questa legge sui u nexi „ venne dimolto esagerata. Per i tempi della seconda guerra punica, anzi ancora per quelli di Cicerone e di Catilina, si fa esplicito ricordo di debitori insolventi tenuti in catene. (-) Nella ipotesi meno audace è ammissibile che la legge Papiria-Petelia assegnata alla seconda metà del secolo IV, ma che gli antichi non erano più in grado di determinare esattamente, addolcì la condizione dei debitori. È discutibile se questa legge, come oggi dai più si ammette, contenesse una modificazione della più vetusta e ri-
(1) Su Petelio tribuno della plebe nel 358, Liv. VII, 15, 12; cfr. s. p. 156 sg.
(2) Livio, XXIII, 14, 3, ad a. 216 a. 0., discorrendo dei provvedimenti presi dopo la battaglia di Canne dice che il dittatore M. Iunio Penno u edixitque> qui capitalem fraudem ausi quique pecuniae indicati in vinculis essent qui eorum apud se milites fierent, eos noxa pecuniaque se exsolvi iussuruni, „ e Sallustio, Cut. 33, ai soldati di Catilina e di Manlio fa dire di esser stato costretto a prendere le armi: * uti corpora nostra ab iniuria tuta forent, qui miseri egentes violentia atque crndelitate faeneratorum plerique patria sede omnes fama atque fortunis expertes siunus; neque cuiquam nostrum licuit more mai ornili 1 e g e uti neque amisso patrimonio 1 i b e r u in corpus li a b e r e : tanta saevitia faeneratorum atque praetoris fuit „. Il mantenersi a Roma sino a tarda età dei u nexi „ e degli u addicti „ non è del resto fenomeno isolato dacché, se ad Atene la legislazione solonica abolì di buon'ora la servitù personale per debiti, questa si mantenne in altri stati della Grecia. Così ad esempio (per prescindere dalla cretese Gortina, dove il diritto arcaico si mantenne a lungo, v. la grande inscr. col. I, ed. Comparetti, p. 124 sg.) a Platea nel IV secolo troviamo fatta menzione di garzoncelli schiavi per debiti paterni, Isoc. Fiat. 48. Nella stessa Atene del resto al tempo di Demetrio Poliorcete, vediamo che il giovine Cleeneto, per ottenere la cancellazione della multa dovuta dal padre Cleo-medonte verso lo Stato, vendè il pudore a Demetrio Poliorcete, Plut. Dem. Poi. 24. Questo fatto dà anche esso luogo ad una sedizione civile; cosi l'opposta condotta di Democle detto " il bello, „ se da un lato ricorda l'etrusco Spurina, dall'altro richiama alla mente, sino ad un certo punto, il giovine Publilio o Ve-turio. Nella Gallia dell'età di Cesare 1' * addictio „ e della schiavitù per debiti era un fenomeno costante, Caes. b. G. VI, 13; cfr. I, 4; Diod. V, 28.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (332/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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